Gli aromi e i sali di nicotina, due alleati nella lotta alla sigaretta

Alcuni studi dimostrano come l’utilizzo di queste sostanze nelle sigarette elettroniche possa aiutare i fumatori ad abbandonare più facilmente il fumo



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di Marco Morello


Tutti gli aromi, da pochi giorni anche il mentolo, sono vietati nei prodotti da tabacco. Sono banditi dalle sigarette tradizionali, non da quelle elettroniche che invece non contengono tabacco, ma diversi livelli di nicotina in quantità decrescenti fino allo zero.

Gli aromi sono dunque utili per accompagnare i consumatori nel loro percorso verso l’abbandono del fumo. Per la loro piacevolezza si rivelano importanti alleati in questo percorso. Possono favorire il passaggio a soluzioni alternative con rischi ridotti per la salute rispetto al fumo combusto. Lo conferma una ricerca condotta negli Stati Uniti su quasi 21 mila vaper dagli esperti del Csur, il Centro per la ricerca sull’uso di sostanze.

Lo studio ha evidenziato che oltre i tre quarti tra coloro che hanno completamente sostituito il fumo con il vaping, lo hanno fatto grazie all’ampia gamma di aromi disponibili. Di più: se nel primo acquisto hanno preferito gusti di tabacco e mentolo, perché ricordavano loro il sapore delle sigarette, hanno poi cambiato abitudini. Gli aromi alla frutta sono oggi i più utilizzati dagli ex fumatori, li sceglie il 76 per cento dei vaper del campione.

Il sottinteso è che la nostalgia per la sigaretta tenda ad affievolirsi con il tempo. Peraltro, gli aromi alla frutta sono in crescita anche per il primo acquisto: è passato dal 18 al 34 per cento il numero dei fumatori che si accosta al mondo della sigaretta elettronica tramite questi gusti. Sono un catalizzatore di attenzioni. Le conclusioni della ricerca sono state pubblicate sull’Harm Reduction Journal.

233615«Affrontare il tema con obiettività non è semplice, ci sono troppi pregiudizi e posizioni inamovibili. Come quella dell’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale sostiene che gli aromi piacciono tanto ai giovani e dovrebbero essere proibiti a prescindere. Dappertutto. Così, è difficile ragionare. Abbiamo normative stringenti che vietano ai minori di usare sia la sigaretta tradizionale sia quella elettronica, così come di venderla agli under 18. Naturalmente sono necessarie responsabilità e impegno nel rispetto delle norme da parte di tutti» ragiona Enrico Ziino (nella foto), Head Of Corporate Affairs, South-East Europe di Imperial Brands, uno dei principali produttori al mondo nel settore. Che proprio per non rendere desiderabili ai più giovani gli aromi, li mette sul mercato con nomi neutri, descrittivi (solo «mentolo», per esempio), non con epiteti ed etichette accattivanti che potrebbero, in effetti, scatenare qualche tentazione nei ragazzi.

Per gli adulti, la consapevolezza di fondo è che la strada contraria rischia di condurre in un vicolo cieco: «I prodotti di nuova generazione senza aroma o scarsamente aromatizzati, danno luogo a esperienze di consumo blande e noiose, che potrebbero riportare i consumatori al fumo».

Anziché ragionare per divieti, sottolinea Ziino, «le autorità dovrebbero sviluppare e adottare robusti standard e requisiti di qualità. Noi utilizziamo ingredienti di elevata purezza, che vengono valutati a fondo dal nostro team di tossicologi professionisti».


I sali di nicotina

Un altro elemento che può aiutare i fumatori a vincere le loro resistenze nel passaggio alla sigaretta elettronica, sono i sali di nicotina: la quantità di sostanza è la stessa, dunque si rispettano tutti i limiti imposti dalla legge. Ma grazie alla sua composizione in molecole più piccole, anziché finire
in bocca e lungo la trachea, la nicotina arriva subito nei polmoni, dove l’assunzione da parte dei tessuti avviene più velocemente. Dunque, si ha una soddisfazione immediata, simile a quella della sigaretta, e la gestualità è la stessa: non bisogna spendere molto tempo a svapare per sentirsi appagati. Anche qui le sensazioni sono supportate dalla letteratura scientifica: uno studio clinico pubblicato sul prestigioso giornale Internal and emergency medicine ha dimostrato che, per le ragioni appena illustrate, "i sali di nicotina giocano un ruolo centrale nel percorso di allontanamento dei fumatori adulti dal fumo".


La sigaretta elettronica myblu

Imperial Brands li propone nella sua sigaretta elettronica myblu per replicare da vicino l’apporto di nicotina della sigaretta tradizionale. Senza naturalmente creare la combustione che resta estremamente nociva per la salute. Peraltro, myblu è un sistema chiuso, basato su cartucce di ricarica pronte all’uso, i pod.

Le cartucce sono realizzate in ambienti sterili, sigillate, che non consentono manomissioni, miscele o inserimento di sostanze non controllate. Soprattutto, rispettano le quantità massime di nicotina stabilite dalle normative: il tetto fissato dalla legge è del 2 per cento, vuol dire che ogni 100 ml di liquido non ce ne possono essere più di 2 di nicotina. Quelle con la concentrazione più alta si fermano all’1,6 per cento, ne esistono anche con lo 0,8 per cento e la totale assenza di nicotina, per accompagnare chi vuole smettere in un percorso graduale verso lo stop.

«Un sistema chiuso» fa notare Ziino «presenta vari vantaggi. Un conto è comprare un computer progettato affinché hardware e software se la intendano a meraviglia, un altro è un pc assemblato con software tarocco che si riempie di virus. Ecco, nel caso di myblu, la batteria è tarata per generare una potenza costante, la resistenza è stata studiata per vaporizzare un certo contenuto di liquido senza ossidarsi. Non è dunque solo il pod sigillato a essere una garanzia di qualità».

Un numero crescente di autorità di salute pubblica internazionale come l’Fda, la Food and Drug Administration americana, guardano con interesse costante le soluzioni per il vaping. Altre, come la britannica Public Health England, si sono espresse in maniera ancora più profonda, arrivando a sostenere che le sigarette elettroniche sono meno dannose per il 95 per cento rispetto al fumo tradizionale. L’utilizzo di aromi e sali di nicotina può accelerarne l’adozione da parte dei fumatori, senza particolari rinunce nell’esperienza complessiva di consumo.


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