Come sta la tua emoglobina? Rispondere a questa domanda può dare una spiegazione immediata anche per tutte quelle stanchezze “strane” che possono in molti casi accompagnare una malattia causata da infiammazione cronica. «Lo studio di patologie acute come il Covid, ma anche di quelle autoimmuni croniche come l’artrite reumatoide, ci hanno fatto capire quanto sia importante questa proteina nelle indagini per astenia», spiega il professor Carlo Selmi, immunologo responsabile della reumatologia di Humanitas, docente presso Humanitas University.
Perché è così importante il ruolo dell’emoglobina?
«Perché l'emoglobina è il trasportatore dell’ossigeno a livello di tutti i tessuti. Se si riduce, come nel caso di un’anemia, il sistema cardio-respiratorio è obbligato a compiere un lavoro extra per far arrivare la stessa quantità di ossigeno anche nelle zone periferiche del corpo».
Quali sono i sintomi di un calo dell’emoglobina?
«La tachicardia e la mancanza di fiato quando si fanno degli sforzi che di solito non danno problemi. Si crea una vera e propria intolleranza agli sforzi: ci si stanca per niente».
Un’alimentazione errata può abbassare l’emoglobina?
«Sì, la carenza di alcuni nutrienti può portare a un’astenia. Succede se si ha una carenza di ferro, per esempio da perdita, come nel caso del ciclo mestruale, o da malassorbimento, come nella celiachia. Anche le diete sbilanciate possono portare a un’anemia che produce globuli rossi piccoli, che si chiama appunto microcitica: il risultato, ancora una volta, è la bassa quantità di emoglobina. Un’altra carenza tipica è quella di folati e vitamina B12: in questi casi abbiamo a che fare con un’anemia che produce globuli rossi più grandi, detta macrocitica. Ribilanciare la dieta è di solito sufficiente per eliminare anche la stanchezza, ma il medico può decidere un’integrazione. Però, nel caso di infiammazione cronica, l'emoglobina si riduce senza che vi sia una carenza di ferro o di altre sostanze con la dieta.
Come si misura?
«Già a causa del Covid molti usano il saturimetro, che misura la percentuale di ossigeno legata a questa proteina (ossiemoglobina). Ma gli esami del sangue (ci sono anche dei test rapidi) danno dati più esaustivi.
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Articolo pubblicato sul n. 24 di Starbene in edicola dal 17 novembre 2020
