Il saturimetro salito alla ribalta a causa del Coronavirus, perché è uno strumento importante per seguire l’andamento della malattia, tanto che alcuni Comuni italiani lo hanno recentemente donato a persone “fragili” e over 65. «Il saturimetro, in termini medici pulsossimetro, può essere usato da tutti. Oggi, con il Covid in circolazione, è diventato consigliabile averne uno in casa ma lo strumento può rivelarsi utile anche per molte altre patologie», conferma il dottor Gianfranco Panzica, farmacista e socio della Farmacia Mongiovì a Corleone e Prizzi (Palermo).
Come funziona il saturimetro
«Il dispositivo serve a misurare la percentuale di saturazione dell’emoglobina nel sangue, permettendo di valutare se tutto il sistema che porta all’ossigenazione del sangue, principalmente l’apparato cardiorespiratorio, funziona bene», spiega il dottor Paolo Pizzinelli, medico internista e cardiologo a Milano.
«La saturazione del sangue periferico dà un valore molto sensibile e poco specifico. In pratica, se il risultato è alterato c’è sicuramente qualcosa che non va, ma non dice quale può essere il problema. Utile per una vastisissima gamma di malattie, fa parte dei più importanti parametri di misurazione in caso di emergenza, superiore alla valutazione dei valori pressori», continua Pizzinelli.
«Nell’uso domestico oltre a segnalare se il Coronavirus richiede l’intervento di un medico, il saturimetro può servire a chi soffre di patologie a livello polmonare, come BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), asma e problemi cardiorespiratori. Inoltre, è prezioso per i pazienti molto anziani costretti a letto, con una limitazione della funzionalità respiratoria», continua il farmacista.
«Risulta utile, poi, per chi soffre di scompenso cardiaco o per monitorare la saturazione dell’emoglobina nei pazienti con sindrome delle apnee del sonno, problemi in grado di causare un’alterazione del valore», afferma il dottor Franco Marchetti, allergologo e medico di famiglia a Milano. «Questi dispositivi, inoltre, applicano un algoritmo che fornisce pure la frequenza cardiaca rilevando eventuali tachicardie o bradicardie, anche se tra i due valori (saturazione e frequenza) non c’è nessun legame immediato e facilmente interpretabile», aggiunge l’internista e cardiologo.
Come scegliere il saturimetro
«Quando compri un saturimetro meglio puntare su prodotti di aziende conosciute o affidarsi al consiglio del farmacista», afferma il dottor Panzica. Inoltre, secondo quanto indicato dal Ministero della Salute, il saturimetro deve avere la marcatura CE come Dispositivo Medico, con una classe di rischio non inferiore a IIA.
Un dettaglio importante nella scelta del dispositivo è lo schermo: «Deve essere chiaro, luminoso e ben visibile anche in situazioni di penombra. Proprio per questo è preferibile scegliere un modello con un display Lcd oppure Oled (acronimo di organic light emitting diode), che agevola la visione anche di chi ha qualche anno in più», avverte il farmacista.
Non solo: un’altra proprietà di cui tenere conto è la possibilità di far ruotare la schermata: «Diversi apparecchi permettono di orientarla in verticale oppure in orizzontale, su entrambi i lati, schiacciando semplicemente un pulsante. Questa penomcaratteristica rende più facile la lettura sia da parte di chi indossa il dispositivo, sia di un’altra persona», continua Panzica.
Anche le dimensioni sono importanti: «Per garantire una buona visibilità occorre che il display sia abbastanza ampio, almeno 2 cm di lunghezza per 1 cm di larghezza. Inoltre, risulta utile pure l’indicatore della carica delle batterie, in modo da capire se le pile stanno per esaurirsi», conclude il farmacista.
Come usare bene il saturimetro
Apri la pinza e inserisci il dito (di solito il pollice o l’indice) all’interno del dispositivo, chiudi e accendi l’apparecchio.
Occhio alle unghie. Se sono molto lunghe possono impedire di posizionare il dito in modo corretto. Attenzione anche all’uso dello smalto: «Se presente in modo eccessivo altera il passaggio delle radiazioni luminose emesse dal pulsossimetro, falsando la misurazione», avverte il dottor Panzica.
Scalda le mani. Quando le estremità sono troppo fredde, prima di utilizzare il dispositivo è consigliabile sfregarle, in modo da stimolare un po’ la circolazione.
Stai seduta. Mantieni la mano appoggiata su una superficie, come un tavolino, e rimani in silenzio, senza muoverti.
Come interpretare i risultati
- Tra 100 e 95%
È nella norma. I valori ideali, da 99 a 97, sono presenti nelle persone sane in buone condizioni di salute.
- Sotto 95%
Consultare il proprio medico, soprattutto se prima i valori erano nella norma.
- Da 92% in giù
Va contattato il medico. Se scende sotto il 90% e il respiro si fa affannoso, chiamare il 112 o il 118, secondo le regioni.
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Articolo pubblicato sul n. 2 di Starbene in edicola e digitale dal 19 gennaio 2021