Sono 5 milioni gli italiani che soffrono di malattie reumatiche. Ma queste persone non devono rassegnarsi a una vita sedentaria. Anzi: «Fare movimento ed esercizio fisico aumenta lo sviluppo dei muscoli rendendoli elastici, forti e resistenti, fattore che migliora mobilità e funzionalità delle articolazioni», spiega il dottor Simone Parisi, reumatologo della Struttura complessa reumatologia all’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino.
Dati alla mano, però, meno del 20% dei pazienti fa esercizio fisico. Troppo pochi. Proprio per questo, gli oltre cento specialisti intervenuti durante il congresso Reumasport, che si è tenuto a febbraio nel capoluogo piemontese, hanno lanciato l’appello: bisogna muoversi di più!
Le malattie reumatiche non riguardano solo gli anziani
«Il fatto che pochi pazienti pratichino esercizio fisico è il risultato di un retaggio del passato», spiega il dottor Parisi.
«Un tempo, i medici usavano farmaci che non erano in grado di “controllare” la malattia e, per evitare che i microtraumi potessero danneggiare le articolazioni, suggerivano il riposo. Oggi, invece, ci sono a disposizione medicinali capaci di rallentare la progressione della patologia fino alla remissione, permettendo al paziente di muoversi meglio». Altro dettaglio importante: i problemi reumatologici non vanno considerati una prerogativa della terza età, poiché molte malattie infiammatorie e autoimmuni colpiscono giovani adulti, adolescenti e addirittura bambini.
Perché lo sport fa bene
«Avere articolazioni mobili e funzionanti grazie a una regolare e mirata attività fisica consente di affrontare al meglio le malattie osteoarticolari come l’artrosi, indipendentemente dall’età», prosegue il reumatologo.
Ma offre importanti vantaggi anche per chi soffre di forme più
rare e complesse:
«L’esercizio fisico abbassa i livelli di colesterolo Ldl (quello cattivo) nel sangue, contribuendo a contrastare l’aterosclerosi, che nei pazienti affetti da artrite reumatoide progredisce molto velocemente. Inoltre, un fisico allenato aiuta a gestire meglio la terapia farmacologica e i suoi effetti collaterali, migliorando l’assimilazione del medicinale e portando a abbassare i dosaggi», spiega il dottor Parisi.
Un training su misura
Le malattie reumatiche sono più di cento, molto diverse fra loro e per questo non è possibile stilare una lista di attività adatte per tutti. «Il tipo di esercizio deve essere scelto dallo specialista in base alle esigenze e al problema del paziente. Proprio come per una terapia, vanno stabiliti sulla base di criteri specifici tipo, dose e durata del training», puntualizza l’esperto.
«Le attività aerobiche servono dove occorre tonificare i muscoli (compresi quelli respiratori), favorire il benessere di cuore e circolazione, aiutare a ridurre la pressione arteriosa e, a patto di praticarle con costanza, agevolare la perdita di peso», specifica Parisi.
«Quelle anaerobiche rinforzano legamenti, ossa, articolazioni e contrastano la riduzione del tono muscolare, che progredisce più rapidamente con l’avanzare dell’età. Ma attenzione: vanno svolte sotto il controllo di un personal trainer, per dosare lo sforzo e migliorare la prestazione in modo graduale».
Quando servono le macchine da palestra
Gli specialisti possono anche integrare le attività sportive prescritte con un programma specifico che alleni la forza, utile per esempio sia per prevenire sia per contrastare disturbi articolari e osteoporosi.
«Per chi ha qualche anno in più o meno esperienza, è indicato l’uso delle macchine, che riduce i rischi a danno delle articolazioni. Per i più giovani e sportivi, invece, via libera agli esercizi a corpo libero, con cavi o manubri, che coinvolgono nello stesso momento più muscoli», conclude il dottor Parisi.
Quattro allenamenti per le malattie reumatiche
Ecco alcune attività utili a contrastare i dolori reumatici, suggerite dal dottor Simone Parisi: «Chi è meno in forma può iniziare con 2 sessioni settimanali da 30-40’, a bassa intensità, per poi aumentare il suo impegno fino a 45-60’».
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