Secondo le nuove linee guida dell’American College of Gastroenterology non esiste evidenza scientifica che alimenti come pomodori e caffè siano in grado di produrre i tipici sintomi da reflusso, cioè bruciore, dolore alla bocca dello stomaco e retrosternale, insieme al rigurgito acido.
Ecco le nuove regole anti-acidità.
• Caffè. Espresso o all’americana, non a tutti causa fastidi.
• Pomodori. Contengono acido citrico e malico che possono “disturbare” chi ha il reflusso. Ma non è affatto detto.
• Wurstel. Presentano un elevato mix di grassi e proteine: da evitare.
• Latticini. Vanno consumati una tantum, e con moderazione, in particolare quelli molti ricchi di lipidi, come il gorgonzola.
• Aglio. Grazie al suo principio attivo, l’allicina, abbassa la pressione e vanta attività antibatterica e antivirale.
• Cioccolato. Non è dimostrato che aumenta l’acidità gastrica. Il fondente va preferito: ha il 25% di grassi in meno rispetto a quello al latte, oltre ad avere meno zuccheri.
• Vino. Un bicchiere al giorno è consentito senza problemi.
• Spremuta. Non è affatto detto che l’acido citrico delle arance faccia male. Spesso è ben tollerato da chi ha il reflusso.
Reflusso, il nuovo farmaco
Ci sono casi di reflusso grave che purtroppo non rispondono ai farmaci e che possono richiedere un intervento chirurgico. Questo, di solito, va a correggere lo sfintere esofageo inferiore, riparando la valvola che connette l’esofago allo stomaco: così si impedisce il passaggio degli acidi verso l’alto. Ma, per alcuni casi selezionati, si punta su alcuni farmaci innovativi. «Una nuova categoria di molecole, i P-CAB (inibitori dell’acidità gastrica potassio competitivi), è stata approvata dalla FDA americana », spiega il dottor Vespa.
«Sembrano funzionare nei pazienti resistenti alle altre molecole con esofagite severa e, in generale, agiscono sulla pompa protonica (la proteina che permette alle cellule gastriche di produrre gli acidi) in modo differente dai tradizionali inibitori, con più efficacia, rapidità di azione e durata». Le molecole sono due: vonoprazan e tegoprazan, ma non sono ancora presenti in Italia.
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