di Ida Macchi
Grande riconoscimento alle soluzioni nasali saline, quelle utilizzate normalmente per stappare il naso congestionato dei bambini raffreddati: da sole, o associate a spray a base di cortisone, sono il trattamento di prima linea per curare le sinusiti croniche degli adulti. Lo afferma un’analisi pubblicata sull’autorevole rivista scientifica Jama che, per fare il punto sulle cure disponibili, ha confrontato i dati di 29 studi.
Il segreto del loro effetto
«Contengono un’alta percentuale di sale marino, sostanza che richiama acqua dalle mucose e che è quindi in grado di decongestionare i seni paranasali. Queste piccole cavità scavate all’interno dello scheletro del cranio, quando si infiammano, aumentano di volume. Così, bloccano il naturale deflusso del muco, dando il via alla sinusite», spiega il dottor Enrico Brenna, specialista in otorinolaringoiatria a Solbiate Olona (VA). «Le soluzioni saline funzionano proprio perché liberano i seni da ristagni a rischio. Vanno utilizzate per lavaggi quotidiani, instillandone 2-3 spruzzi per narice, mattina e sera, per almeno 30 giorni di seguito».
Quando devi aggiungere il farmaco
«Se la congestione non passa con i lavaggi e fai molta fatica a respirare, le soluzioni saline possono essere associate al cortisone, sempre sotto forma di spray», sottolinea l’otorinolaringoiatra. «Questo farmaco ha infatti una notevole azione antinfiammatoria (anche se usato solo localmente), che viene potenziata proprio dai lavaggi nasali salini. Occorre però costanza nelle cure: gli spray al cortisone vanno utilizzati per un ciclo di 20 giorni (due puff per narice, 2-3 volte al giorno), senza smettere quando si migliora (non è raro che qualcuno faccia questo errore), da ripetere eventualmente dopo una sospensione della terapia di una settimana».
Come riconoscerla
La sinusite è spesso la conseguenza di un raffreddore. Oppure è legata alla presenza di polipi all’interno delle fosse nasali, che ne riducono il calibro. I sintomi che permettono di distinguerla dalle altre malattie da raffreddamento sono i mal di testa frequenti, localizzati proprio sopra la radice del naso o appena sotto l’orbita degli occhi. Un altro disturbo tipico è un dolore che si acutizza esercitando una certa pressione sulla fronte (appena sopra le sopracciglia), o sulla mascella. Dal naso può scendere, inoltre, una secrezione giallastra (segno di infezione), e non è escluso che compaia la febbre e malessere generale. Quando i sintomi durano una settimana (massimo tre) si ha a che fare con una sinusite acuta. Se i disturbi persistono per più di tre mesi si è di fronte a una sinusite cronica.
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Articolo pubblicato sul n.42 di Starbene in edicola dal 06/09/2015