Le donne sanno bene che gli uomini sono poco attenti alla salute del proprio apparato urogenitale. Ma anche la più scettica delle partner farebbe fatica a credere al dato che vi stiamo per riferire, se non fosse che proviene da una fonte autorevole come la Società italiana di urologia (Siu): il 54% dei maschi non sa di avere la prostata. Anzi: la ritiene un organo femminile.
Sembra incredibile, ma c’è di più: un altro 22% non ne conosce l’esatta collocazione, mentre il 28% delle donne sa esattamente dove sia. La fotografia di questa disinformazione profonda arriva da una recente ricerca presentata al 91° congresso della Siu.
Se non conosci non previeni
«Le conseguenze sono molto preoccupanti. Se pensiamo che, in più, il 27% dei maschi ignora l’esistenza del tumore della prostata, ci rendiamo conto di quanto pericolosa sia la situazione. Questo tipo di cancro è il primo per importanza negli uomini, colpisce 36 mila italiani ogni anno, con 7 mila morti. Ed è davvero un pessimo segnale che la percezione maschile su questo aspetto sia addirittura 30 volte inferiore a quella che le donne hanno nei confronti del tumore al seno», osserva il professor Vincenzo Mirone, ordinario di urologia all’università Federico II di Napoli.
La superficialità degli uomini è dannosa: meno di uno su due si reca dal medico in caso di sangue nelle urine, uno su quattro aspetta di farlo nonostante un frequente desiderio di urinare.
«Tutto ciò a scapito della qualità della vita e dell’intimità di coppia», aggiunge il professor Giuseppe Vespasiani, direttore della Scuola di specializzazione in urologia dell’Università Tor Vergata di Roma. «Qui entra in gioco la donna. Più abituata e responsabile nel controllare il proprio corpo, ha il ruolo fondamentale di spronare il partner a recarsi dallo specialista, eventualmente accompagnandolo alla visita».
La nuova tecnica laser
Nel frattempo la ricerca fa progressi enormi. Al congresso della Siu è stata presentata la chirurgia focale, una nuova metodica per la rimozione parziale dei tumori della prostata: «Mininvasiva, tramite un laser a bassa potenza brucia le cellule tumorali senza danni per i tessuti sani circostanti. È più efficace di tutte le altre tecniche adottate finora», precisa il professor Giuseppe Morgia, direttore del Dipartimento di urologia del Policlinico di Catania.
«È indicata soltanto per i pazienti con la malattia allo stadio iniziale, circa il 10% del totale. L’intervento dura un’ora e mezza, si esegue in regime ambulatoriale, elimina quasi del tutto il dolore post-operatorio e comporta un recupero rapido delle funzionalità prostatica e sessuale».
Al momento in Italia si fa solo all’Ospedale San Raffaele di Milano, ma entro 18 mesi la nuova tecnica miminvasiva con il laser dovrebbe espandersi in tutto il paese.
L’urologo risponde anche online
È partita il 17 ottobre e proseguirà fino al 30 novembre 2018 #Controllati, la campagna annuale di sensibilizzazione sulla salute dell’apparato urogenitale maschile organizzata dalla Società italiana di urologia (Siu).
Giunta al suo terzo anno, l’iniziativa si propone di fornire consigli, informazioni e contatti nel più totale rispetto della privacy tramite il sito controllati.it, dove sarà possibile ottenere risposte personalizzate (nella sezione “L’urologo risponde”).
Tremila farmacie in tutta Italia distribuiranno materiali informativi, mille delle quali avranno a disposizione ticket gratuiti con cui inviare i propri clienti nei centri Siu più vicini. Aperto anche un numero verde: 800.942.042.
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Articolo pubblicato sul n. 46 di Starbene in edicola dal 30 ottobre 2018