COLONSCOPIA
«È un esame che visualizza in diretta colon e retto con l’ausilio di un sondino in fibre ottiche, sulla cui estremità c’è una telecamerina che registra eventuali lesioni, ulcerazioni o formazioni sospette. Durante l’esame vengono rimossi eventuali polipi che sono poi analizzati per identificarne la natura», spiega il professor Giuseppe Gizzi, docente di gastroenterologia all’Università di Bologna.
«Va preceduto da tre giorni di preparazione in cui seguire una dieta priva di scorie (no cereali, no cibi integrali, niente frutta e verdura) e la sera precedente l’esame occorre assumere un purgante, perché l’intestino sia “pulito” e meglio indagabile.
Il test viene effettuato nella maggior parte dei centri dopo una leggera sedazione, che riduce eventuali fastidi. L’esito è consegnato a fine esame». Va programmato se il test della ricerca del sangue occulto nelle feci risulta positivo, ma anche a scopo preventivo intorno ai 50 anni. Se l’esito è negativo, non si deve più ripetere.
«Va invece anticipato ai 40 anni se in famiglia ci sono stati casi di tumore del colon o di poliposi. In questo caso, va ripetuto ogni 5 anni se negativo, o a intervalli più brevi in caso di riscontro di lesioni», sottolinea il professor Leo.
«La sua attendibilità è del 97% e solo nel 3% dei casi non identifica i polipi più piccoli», aggiunge il professor Gizzi . «Il margine d’errore è legato a una cattiva pulizia dell’intestino prima dell’esame». Si effettua in convenzione con il Ssn e il pagamento di un ticket, se il test del sangue occulto è positivo. Privatamente, ha un costo di 300-400 euro.