La prevenzione si fa con un adesivo a ultrasuoni

Il Mit di Boston ha sviluppato un dispositivo lungo pochi centimetri che si attacca alla pelle e consente di effettuare un’ecografia e di monitorare i tessuti profondi. Ecco i dettagli



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La tecnologia per il monitoraggio della salute fa passi da gigante. Sono diventati di uso comune i dispositivi posti sugli smartphone in grado di tracciare i passi, controllare la frequenza cardiaca e perfino eseguire elettrocardiogrammi senza doversi recare nello studio medico. Possiamo tenere sotto controllo in ogni momento della giornata le funzioni vitali dell’organismo. Anche i diabetici hanno a disposizione monitor in speciali cerotti che consentono di gestire la glicemia evitando la routine dei pungidito.

La tecnologia fornisce soluzioni alternative alla diagnostica tradizionale e sta diventando uno strumento di prevenzione non invasivo e molto utile. Al momento la raccolta dei dati effettuati da questi dispositivi avviene pochi millimetri sotto la pelle ma studi all’avanguardia stanno verificando come utilizzare gli ultrasuoni in modo da penetrare più in profondità. Il meccanismo è quello del sonar, cioè l’invio nel corpo di onde sonore ad alta frequenza che rimbalzano contro le strutture interne e producono immagini in tempo reale di alcuni processi come il battito cardiaco o il flusso del sangue.


Il dispositivo ideato dal Mit di Boston

Il Mit di Boston (Massachusetts Institute of Technology) ha sviluppato un dispositivo lungo pochi centimetri che si attacca alla pelle con un bioadesivo; collegato con fili a una batteria tascabile e a un sistema di trasmissione dati, consente di effettuare un’ecografia e di monitorare i tessuti profondi. I dati clinici vengono trasmessi in modalità wireless a un tablet o a uno smartphone. 

Il dispositivo consente di registrare video di un minuto più volte al giorno con un monitoraggio costante. La prospettiva è di utilizzare le nuove tecnologie per integrare il monitoraggio quotidiano di patologie ad alto rischio come l’ipertensione o diagnosticare precocemente problemi cardiovascolari quali la trombosi venosa o l’aneurisma dell’aorta addominale. A questo si aggiunge il contributo che viene da questo monitoraggio continuo, alla conoscenza del corpo umano e ai cambiamento nel tempo.

Ma la tecnologia apre anche la sfida della privacy dei dati per impedire l’acceso non autorizzato a informazioni personali sensibili. Conosciamo bene quanto possano essere pericolosi i furti di dati spesso effettuati da gruppi malavitosi che alimentano il mercato del dark web o effettuano operazioni ricattatorie.


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