D'estate virus, funghi e batteri mettono alla prova la pelle, soprattutto quando fa caldo. Ti ritrovi con la pelle con macchie di leopardo? Si tratta della Pitiriasi Versicolor, un'infezione della pelle. Ecco cosa fare.
Macchie di leopardo? Cos'è la Pitiriasi Versicolor
Ritrovarsi con una pelle maculata: «È un rischio estivo perché è proprio così che si manifesta la Pitiriasi Versicolor, infezione causata da un fungo (il Pityrosporum orbiculare). Di solito vive sulla pelle senza provocare danni ed è chiamato "funghetto di mare" proprio perché diventa evidente d'estate», spiega il dottor Pier Luca Bencini, dermatologo, direttore scientifico dell’Istituto di chirurgia e laserchirurgia in dermatologia di Milano.
«Con la complicità dei raggi ultravioletti produce acido azelaico, sostanza che blocca la produzione di melanina, pigmento responsabile della colorazione ambrata della pelle. Di conseguenza si formano delle macchie ovali bianche che spiccano in modo netto sull’abbronzatura».
Quando e chi colpisce la Pitiriasi Versicolor
L’infezione può essere contagiosa solo se sei predisposta ed è più ricorrente in chi suda molto e ha un sebo con una precisa composizione, che sembra in grado di attivare il fungo rendendolo virulento.
«Nonostante questo, per limitare i rischi di contagio è sempre meglio mettere un asciugamano tra la pelle e il piano di lettini e sdraio, così come è importante evitare l’uso promiscuo di magliette», puntualizza Bencini.
Le cure contro la Pitiriasi Versicolor
Le cure per debellare l’ospite indesiderato che causa la pelle a macchie di leopardo non mancano: «Antimicotici in crema da applicare sulla pelle per 15 giorni e, se la forma è estesa, da assumere anche per bocca, dietro prescrizione medica. Oggi esistono nuove formulazioni a base di fluconazolo che, con un'unica somministrazione di due compresse da 200 mg da ripetere dopo un mese, fanno piazza pulita del fungo. I farmaci però vanno associati a uno shampoo medicato perché il Pityrosporum sceglie come dimora privilegiata il cuoio capelluto», suggerisce il dermatologo.
Una volta eradicato ti puoi mettere al sole, la cute riprende lentamente a produrre melanina e le macchie chiare si ripigmentano, assumendo la stessa colorazione del resto dell’incarnato. Poi, per non rischiare che il fungo torni ad aggredire la pelle lava i tuoi capi con detersivi antimicotici o trattamenti a secco, in modo da eliminarne le spore.
Macchie ascellari? La colpa è del sudore
Se compaiono delle macchie scure sotto le ascelle occhio alla sudorazione: «A causarle sono dei batteri che vivono normalmente sulla pelle, elaborano il sudore e lo rendono maleodorante», spiega la dottoressa Magda Belmontesi, dermatologa e docente al Master di medicina estetica dell’Università di Pavia.
«Evita deodoranti antitraspiranti e orientati su prodotti naturali come l’allume di rocca. Ogni sera stendi sulla parte una crema allo zinco e, per tentare di schiarirle applica 1 o 2 volte al giorno delle compresse di cotone imbevute in una soluzione che ottieni diluendo il succo di mezzo limone filtrato in un bicchiere pieno a metà. Se le macchie persistono vai dal dermatologo: valuterà con un tampone cutaneo se c’è una sovrainfezione batterica, da affrontare con creme antibiotiche mirate».
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Articolo pubblicato sul n. 27 di Starbene in edicola dal 20/6/2017