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Eczema: cosa usare contro il prurito e per idratare

Scopri quali sono i rimedi naturali per affrontare secchezza, desquamazione e piccoli eczemi sulla pelle e combattere il prurito

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Sbalzi di temperatura, sentori di primavera, allergie in vista, accumuli di stress... Ed ecco che sulla pelle tornano a fiorire gli eczemi, tipici della dermatite atopica. Sì, per la pelle, i cambi di stagione segnano un momento critico, specie per chi è allergico al polline e con l’inizio della fioritura inaugura il periodo degli starnuti.

«La dermatite atopica, una malattia infiammatoria della pelle ad andamento cronico, colpisce i bambini e tende a risolversi spontaneamente con l’adolescenza», spiega il dottor Mauro Picardo, direttore della Fisiopatologia Cutanea dell’Istituto Dermatologico IRCCS San Gallicano di Roma. «Molto spesso, quando passa la dermatite, subentra la pollinosi, segno di una disfunzione immunologica che ha trovato altri modi per esprimersi. Ma nel 15-20% dei casi questo passaggio del testimone non avviene e il soggetto continua a soffrire di dermatite atopica anche da adulto. Può persistere associata ai sintomi allergici (rinite, congiuntivite o asma) o manifestarsi da sola, senza disturbi respiratori, come segno di un’ipersensibilità individuale ad agenti esterni potenzialmente irritanti».

La lista delle sostanze a rischio è infinita: dai detersivi e detergenti ricchi di tensioattivi schiumogeni e profumi sintetici fino agli oggetti contenenti nichel (orecchini, bracciali, orologi, fibbie, bottoni) passando attraverso i coloranti, e tutte le sostanze chimiche e i metalli pesanti utilizzati nella concia del cuoio e della pelle, nei cosmetici e nelle tinture per capelli. Insomma gli agenti irritanti, in grado di scatenare la cosiddetta Dac (dermatite allergica da contatto), sono tanti e non sempre si riesce a stabilire una rapporto di causa-effetto tra esposizione a una certa sostanza e comparsa di chiazze arrossate e pruriginose. Leggi e scopri come intervenire. 


I principi giusti per idratare


Parole d’ordine: idratare e restituire alla pelle quella quota di lipidi fondamentali per riequilibrare la barriera cutanea. «Le lesioni eczematose segnalano un’alterazione del film idrolipidico dell’epidermide, che bisogna ricostituire», premette la dottoressa Erika Cristiana Schmitt, dermatologa esperta in fitoterapia a Milano.

«A tale scopo è utile applicare sulla pelle con un leggero massaggio, dopo la doccia, degli oli vegetali derivanti da agricoltura biologica, come l’olio di borragine, quello di sesamo, di argan, di cocco o il burro di karité. Quale tra questi oli vegetali merita il titolo di “the best”? La risposta è soggettiva. C’è chi predilige la borragine, chi il profumo esotico e avvolgente del cocco. L’importante è controllare in etichetta il cosiddetto INCI, cioè l’elenco degli ingredienti presenti nel prodotto in ordine decrescente. Dev’essere il più breve e semplice possibile, riportando al massimo quattro ingredienti: olio, acqua, conservanti naturali come l’acido ascorbico (vitamina C) e il tocoferolo (vitamina E) e, al limite, la glicerina vegetale. Nient’altro».

Tutte le altre sostanze addizionate (profumi, siliconi e conservanti vari, tipo parabeni e petrolati) sono un di più che rischia di irritare ulteriormente una pelle già sensibilizzata. E allora la funzione eudermica degli oli svanisce immediatamente, minata alla base da questi “ospiti indesiderati”.


Cosa usare contro il prurito

«Per lenire il prurito, a volte molto intenso, consiglio di utilizzare creme, gel e pomate a base di calendula, aloe vera, alfabisabololo (derivato dalla camomilla) o cardiospermun, una pianta officinale che vanta un’azione cortisolosimile in quanto agisce da antinfiammatorio naturale», prosegue la dottoressa Schimitt.

«Utili sono anche gli opercoli di ribes nero che si prestano a un doppio uso: possono essere ingeriti con l’acqua, per ridurre l’infiammazione dall’interno, o aperti riversando il loro contenuto oleoso direttamente sull’eczema atopico. Anche il ribes nero, infatti, ha un’azione simile al cortisone, il più efficace dei farmaci antinfiammatori, e può essere assunto per due mesi sotto forma di opercoli o di macerato glicerico, una preparazione liquida ottenuta dalla macerazione delle gemme in acqua, alcol e glicerina. Si trova in farmacia ed è utile in primavera per i soggetti allergici e/o atopici, anche come prevenzione».

Ma attenzione! Anche la versione naturale del cortisone va prescritta con un dosaggio a scalare: il primo mese vanno bene 40 gocce di macerato glicerico di Ribes Nigrum due volte al giorno, poi si scende a 20 gocce per due settimane, mentre le ultime due si assumono a giorni alterni, per un massimo di due mesi. Altrimenti, se si mantiene un dosaggio pieno a lungo, si rischia l’effetto-rebound: anziché sfiammare, infiamma la pelle, assottigliandola e rendendola ancora più secca e desquamata.


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Articolo pubblicato sul n° 3 di Starbene in edicola dal 16 febbraio 2021


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