di Roberta Raviolo
Pelle secca, arrossata, ispessita, fonte di prurito fastidioso. Ecco i sintomi tipici della dermatite atopica, un problema cutaneo che colpisce i giovanissimi (fino a uno su cinque) e che può presentarsi anche negli adulti, soprattutto se di pelle molto chiara.
La dermatite atopica si avverte in modo più intenso nei mesi invernali, quando la cute è coperta da strati di tessuti pesanti che impediscono la traspirazione. Per fortuna, con l’arrivo della primavera i disturbi tendono ad alleviarsi.
«La dermatite atopica è una malattia cronico-recidivante, che alterna fasi in cui l’infiammazione è più acuta ad altri momenti in cui il fastidio è più lieve» spiega il dottor Antonio Cristaudo, responsabile del Servizio di Dermatologia allergologica dell’IFO - Istituto dermatologico San Gallicano di Roma. «In primavera-estate si verifica di solito un netto miglioramento del problema». Scopri subito le buone abitudini che contribuiscono ad alleviare ulteriormente arrossamento e prurito.
1. Preferisci tessuti lisci e chiari
Chi ha problemi di dermatite atopica ha la pelle sensibile, quindi deve scegliere con cura i tessuti che vanno a contatto. Punta su tessuti lisci, che non creino attrito sulla pelle e che permettano alla pelle di respirare. Il ristagno del sudore, infatti, aumenta l’infiammazione e quindi il rossore e il prurito.
«Vanno benissimo il cotone, il lino, la seta, meglio ancora se di provenienza biologica e quindi privi di pesticidi», suggerisce il dottor Cristaudo. «Inoltre è meglio sceglierli in colori chiari piuttosto che scuri, perché le tinte scure, oltre a irritare più facilmente la pelle, sono in grado di dare reazioni di tipo allergico. Anche i tessuti sintetici di tipo tecnico per lo sport vanno bene, perché sono studiati per permettere una perfetta dispersione del sudore.
2. Porta a tavola i cibi amici della pelle
La dermatite atopica può essere un disturbo su base allergica, ma non sempre è così: in molti casi è una manifestazione strettamente cutanea. Quindi, a meno di non aver avuto una diagnosi precisa di allergia alimentare, non è corretto eliminare alcuni alimenti: servirebbe solo a esporre a carenze.
«Verdura, frutta e ortaggi sono costituiti per la maggior parte di acqua, quindi idratano a fondo la pelle», aggiunge l’esperto. «Inoltre, non deve mancare l’olio di oliva, ricco di acidi grassi essenziali che nutrono a fondo l’epidermide. Sì anche carne bianca, pesce e uova, perché contengono zinco, che mantiene la pelle morbida». Altri cibi amici della pelle sono albicocche, carote, peperoni, ricchi di carotenoidi. Queste sostanze aiutano a sintetizzare la vitamina A, che mantiene la pelle idratata e liscia.
3. Bevi una tisana rilassante prima di dormire
Anche la qualità del sonno è correlata con la salute della pelle atopica. Infatti se si dorme poco ci si sveglia stanchi e irritati, l’organismo è soggetto a una situazione di stress che scatena reazioni infiammatorie, quindi la dermatite peggiora. Il problema è che chi è soggetto a questo disturbo soffre di prurito soprattutto di notte, perché la posizione sdraiata e l’ambiente caldo umido del letto favorisce l’infiammazione.
I rimedi esistono: «Prima di coricarsi, è utile assumere una tisana a base di sostanze naturali, come camomilla o malva, che hanno un effetto calmante», suggerisce il dermatologo. «Subito dopo, si deve applicare su tutto il corpo un prodotto in crema emolliente, che dà sollievo. Pigiama o camicia da notte non devono essere mai troppo aderenti». Se proprio non si resiste, sì a un antistaminico indicato dal medico.
4. Punta su docce veloci e scegli detergenti senza tensioattivi
Un tempo si sosteneva che le persone con dermatite atopica dovessero lavarsi poco, ma oggi si sa che non è così: il ristagno del sudore, della polvere, dei residui dei cosmetici irrita la pelle. Quindi ci vuole una detersione regolare, ma attenta.
«In generale è meglio una rapida doccia, anche tutti i giorni, piuttosto che un bagno, per limitare il contatto con l’acqua. Infatti il calcare disidrata la pelle, mentre il cloro la irrita. E mentre ci si insapona, è bene chiudere il rubinetto». I detergenti migliori sono quelli privi di tensioattivi schiumogeni, come i pani dermatologici, i gel o le emulsioni oleose.
5. Sì al sole, ma solo se sei in fase di remissione
Con l’arrivo della bella stagione la luce naturale è più intensa. Vale la pena di esporre la pelle al sole, perché recenti studi hanno provato che i raggi UV svolgono un’azione antinfiammatoria, alleviando prurito e rossore. Sì allora a gonne corte e T-shirt in cotone, applicando sulle zone di cute scoperta un prodotto con filtro solare.
Attenzione, però: la dermatite deve essere in fase di remissione (come capita appunto nei mesi più caldi) e la pelle ben integra. Se è screpolata e arrossata i raggi del sole possono essere dannosi. «Inoltre è bene non esporsi al sole nei prati se si è soggetti ad allergia, perché la presenza dei pollini può peggiorare il problema», avverte l’esperto.
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