IL POTERE INFIAMMATORIO DEL GRASSO
Ma il carico biomeccanico non è l’unica ragione per la quale sovrappeso e obesità sono sotto accusa. Negli ultimi anni si è scoperto che il grasso in eccesso, lungi da essere soltanto un peso morto, è in realtà una pericolosa “fabbrica di infiammazione”.
Capace di scatenare reazioni biochimiche tali da aumentare tutti i processi infiammatori a carico di muscoli, tendini, articolazioni e legamenti.
«Il killer del nostro apparato locomotore non è il tessuto adiposo sottocutaneo ma il grasso viscerale, più interno e profondo, che avvolge organi quali il fegato e l’intestino», prosegue il dottor Bardaro.
«Quando la bilancia segna 10-15 chili in più rispetto al peso forma, gli adipociti (le cellule di grasso) si ingrossano e cominciano a lavorare male. Di conseguenza si attivano i macrofagi, “reparti speciali” che hanno il compito di eliminare le cellule disfunzionali.
Per fare ciò, però, producono una cascata di sostanze (citochine pro-infiammatorie, interleuchine 6 e 1 B, Tumor necrosis factor e altre ancora) che provocano un’infiammazione cronica a carico di tutto l’organismo.
Parallelamente, aumenta la resistina (una sostanza secreta dagli adipociti infiammati) che causa la famigerata resistenza periferica all’insulina, anticamera del diabete».
Più ci si infiamma, insomma, più il metabolismo rallenta, glicemia e insulina si impennano e si fa sempre più fatica a dimagrire, in un circolo vizioso senza fine. Senza contare che anche il diabete provoca affaticamento muscolare ed espone maggiormente a patologie osteoarticolari».