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Diverticoli: cosa è vero, cosa è falso

Molto diffusi, questi “sacchetti” che si formano nell’intestino sono spesso al centro di credenze errate. Abbiamo fatto chiarezza

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Immaginiamo il colon come un lungo tubo di gomma gonfio e chiuso alle estremità. Se provassimo a schiacciarlo in alcuni punti, cedendo sotto la pressione, esattamente come una camera d’aria, creerebbe delle piccole bolle. Quelle sacche, dove diventa visibile il tentativo dell’aria sotto pressione di trovare una via di fuga, ci danno l’idea di cosa sono e come si formano i diverticoli intestinali.

Problema molto diffuso fra gli italiani (di entrambi i sessi) ma sul quale regna molta confusione. Ci aiuta a far chiarezza il dottor Marco Dal Fante, responsabile della gastroenterologia ed endoscopia della clinica San Pio X Humanitas.


I diverticoli danno sempre sintomi
Falso. Sono asintomatici nell’80% dei casi, e colpiscono il 60% della popolazione sopra i 50 anni. Per cui, la maggior parte delle persone ci convive senza saperlo fino a quando, con una colonscopia eseguita per la prevenzione del tumore al colon, li scopre.


Il mal di pancia è il disturbo più tipico
Falso. I sintomi principali sono gonfiore e flatulenza per l’eccesso di gas, un disturbo molto diffuso fra coloro che soffrono del problema. Solo il 4-5% di chi ha i diverticoli sviluppa un’infiammazione che prende il nome di diverticolite, che appunto provoca dolori addominali.


Si diagnosticano solo con la colonscopia
Vero. Pochi sanno, però, che esiste anche la colonscopia virtuale, realizzata con tomografia computerizzata (Tac), un esame che non prevede una preparazione impegnativa come quella per l’esame tradizionale (bisogna solo assumere un liquido per bocca, il mezzo di contrasto, che non ha nessun effetto collaterale). È più agevole, privo di complicanze, non provoca dolore e ha la stessa attendibilità diagnostica della colonscopia.


Chi soffre di stitichezza è più a rischio
Vero. Le persone che soffrono di stipsi cronica da molti anni effettivamente subiscono pressioni interne al colon molto elevate, e quindi la probabilità di sviluppare dei diverticoli è maggiore che nei pazienti che sono “regolari” in bagno.


I cibi grassi possono causarli
Falso. A favorirli non è una dieta ricca di grassi, ma la scarsità di fibre nell’alimentazione.


La dieta stretta è inutile
Vero. Chi ha i diverticoli può mangiare di tutto se non c’è un’infiammazione in corso. Anche il digiuno, di cui spesso si parla, serve solo quando l’infiammazione è in fase acuta (cioè è in atto una diverticolite) e sotto controllo medico.


Cibi voluminosi come i panini sono vietatissimi
Falso. Prendiamo il classico panino al bar: è permesso, ma va accompagnato da un paio di bicchieri d’acqua o di qualunque altro liquido. Se non lo si “idrata” bevendo, quel panino procederà il suo viaggio lungo l’apparato digerente con una velocità ridotta, e quindi la flora intestinale impiegherà molto tempo (troppo) per svolgere le operazioni di fermentazione, innescando reazioni chimiche che svilupperanno dei gas. Da qui pancia gonfia, dolori, flatulenza. Bevendo, invece, viaggerà più velocemente lungo il tratto digerente e non darà problemi.


I semini di pomodori e kiwi “accendono” i diverticoli
Falso. Molti evitano gli alimenti che contengono semi, come i pomodori o i kiwi, perché i granellini, date le piccole dimensioni, si infilerebbero nei diverticoli. In realtà, se non c’è infiammazione in corso (e in quel caso il colon andrebbe tenuto a riposo col digiuno) è una rinuncia inutile.


Le fibre fanno bene
Vero. Possono però diventare controproducenti se assunte senz’acqua. La peristalsi intestinale, cioè i movimenti involontari dei muscoli interni del colon che consentono il passaggio delle feci attraverso i tratti intestinali più interni, è più difficoltosa quanto più è secco il prodotto della digestione. Occorre quindi “bagnare” il cibo ingerito, anche se si tratta di fibre.


I diverticoli peggiorano col tempo
Falso. È vero che i diverticoli non scompaiono, ma la buona notizia è che più sono grandi (nascono di 1-2 millimetri e possono raggiungere anche i 10) meno disturbi danno. I sintomi sono più frequenti quando i diverticoli si formano (più spesso nella fascia d’età dai 50 ai 60 anni), poi quando passano 8-10 anni e i diverticoli sono diventati grandi, tornano completamente asintomatici.


Per chi ne soffre il controllo è annuale
Vero. Chi soffre di diverticoli (anche se non ha sintomi) dovrebbe farsi visitare dal gastroenterologo una volta all’anno per fare il punto sul decorso della malattia.


I disturbi si possono prevenire
Vero. Il gastroenterologo può prescrivere delle terapie preventive a base di disinfettanti intestinali o probiotici, da prendere una volta ogni due mesi, per una settimana.


In alcuni casi occorrono gli antibiotici
Vero. Soprattutto se c’è febbre e dolore servono quelli ad ampio spettro.


L’attività fisica evita la loro formazione
Vero. Sono consigliate tutte le attività, da calibrare in base all’età. Vanno bene anche le più semplici, come camminare, a patto che lo si faccia a passo veloce. Ok a palestra, addominali e cyclette.


Bisogna bere lontano dai pasti
Falso. Occorre bere proprio durante i pasti, o immediatamente dopo. Dissetarsi a digiuno fa bene, ma l’acqua viene immediatamente assorbita dal sistema intestinale e da quello sanguigno, poi arriva ai reni. Bisogna bere mezzo litro d’acqua durante o poco dopo ogni pasto. Il liquido che passa nello stomaco insieme al cibo o nei 15 minuti che lo seguono, arriva in questo organo molto più velocemente delle pietanze solide, incontra i cibi all’inizio del processo digestivo ed è ancora in grado di idratarli.


È inutile operarli
Falso. Nel caso di ripetuti attacchi (ogni 6 mesi o anno), può essere la soluzione. Si taglia solo la parte di intestino con i diverticoli.




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Articolo pubblicato nel n. 36 di Starbene in edicola dal 20 agosto 2019


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