di Laura Della Pasqua
1. Senshio pro e contro
2. Ho spesso il viso gonfio, perché?
3. Cosa posso fare contro la secchezza oculare soprattutto di notte?
1. Senshio pro e contro
Una lettrice ci chiede un parere sull'ospemifene, il principio attivo di un farmaco contro la secchezza vaginale. La menopausa, a causa del crollo degli estrogeni, ha tra gli effetti collaterali appunto la secchezza, l’irritazione e il dolore attorno all'area genitale che rendono doloroso il rapporto sessuale. Alle donne che non possono far ricorso alla terapia estrogenica applicata a livello locale, spesso i ginecologi consigliano le compresse a base di ospemifene, un modulatore selettivo del recettore degli estrogeni (SERM). Svolge la funzione di stimolare il recettore degli estrogeni presente in alcuni tessuti dell'organismo, tra cui la vagina. In questo modo, contribuisce a combattere i sintomi dell'atrofia vulvovaginale. L’ospemifene non stimola i recettori degli estrogeni in altri tessuti come il seno e l’utero, dove la stimolazione potrebbe causare una crescita dei tessuti con il rischio di un’evoluzione cancerogena. Dagli studi condotti è inoltre emerso che il medicinale contribuisce a ripristinare l'ambiente vaginale, compresi l'acidità e lo spessore dei tessuti. Bisogna però considerare che non mancano effetti collaterali e non tutte le donne possono usare tale medicinale. Pertanto occorre affidarsi al proprio ginecologo.
Le controindicazioni possono riguardare fino a 1 persona su 10 e sono candidosi vulvovaginale e altre infezioni micotiche (fungine), vampate di calore, spasmi muscolari, secrezioni vaginali e genitali e eruzione cutanea. Tra chi non deve usare questo farmaco ci sono le pazienti che hanno o hanno avuto disturbi della coagulazione del sangue nelle vene, quali trombosi venosa profonda, embolia polmonare (formazione di un coagulo di sangue nei polmoni) e trombosi nella vena retinica (formazione di un coagulo di sangue nella vena situata nella parte posteriore dell'occhio). Non deve essere usato poi dalle donne che hanno o sono a rischio di carcinoma mammario o di tumore dipendente dagli ormoni sessuali, come il tumore endometriale (tumore dell'utero). Infine, non è indicato nelle pazienti con emorragia vaginale di origine sconosciuta o in chi presenta con iperplasia endometriale (ispessimento anomalo del rivestimento dell’utero).
2. Ho spesso il viso gonfio, perché?
In molti casi la ritenzione idrica è associata all’adolescenza, alla rivoluzione ormonale di quel periodo. Anche la menopausa, però, è caratterizzata dal problema dei fluidi che ristagnano nei tessuti, concentrandosi in alcune aree, causando gonfiore e pesantezza. Con il calo degli estrogeni diminuisce, la capacità di eliminare i liquidi in eccesso si riduce. Ecco perché si ha quella fastidiosa sensazione di pesantezza alle gambe che porta anche alla formazione della tanto odiata cellulite. Il gonfiore si manifesta non solo negli arti inferiori, ma anche nelle braccia e nell’addome e, a volte, nel volto. Ecco perché il viso tende ad assumere una forma più piena.
Che fare? Stile di vita, alimentazione e attività fisica quotidiana hanno il loro peso nel favorire o meno la ritenzione idrica. Una dieta troppo ricca di sale, cibi proteici o alcol rappresenta un fattore di rischio per il ristagno dei liquidi nei tessuti, tanto più se accompagnata da una idratazione scarsa e da una vita troppo sedentaria. È importante bere almeno 2 litri di acqua al giorno e praticare 2 o 3 volte alla settimana un’attività fisica anche leggera. Una vita sedentaria favorisce il sovrappeso. Alcuni tipi di frutta e verdura hanno effetto diuretico, come per esempio lattuga, pomodori, cipolla, spinaci, cetrioli, asparagi, melone, ananas. Ci si può aiutare anche con tisane e infusi drenanti a base di estratti erbali come il finocchio e il tè verde.
3. Cosa posso fare contro la secchezza oculare soprattutto di notte?
La secchezza oculare, come quella vaginale, è uno degli effetti collaterali del calo degli estrogeni in menopausa. La situazione non va sottovalutata, perché tende a cronicizzarsi nella sindrome dell’occhio secco. La lubrificazione dell’occhio è una difesa dalle aggressioni esterne e quando viene meno si è più esposti a irritazioni e infezioni come cheratiti (infiammazione della cornea) e congiuntiviti (infiammazione della congiuntiva).
I sintomi più frequenti sono il bruciore, la sensazione di un corpo estraneo, l’arrossamento, la fotofobia. Le lacrime artificiali sono un valido aiuto per lubrificare l’occhio specie prima di andare a dormire o durante lunghe sessioni davanti al computer. Esistono anche terapie particolari come la luce pulsata, un dispositivo di ultima generazione che stimola le ghiandole del Meibomio a riprendere il loro normale funzionamento.