di Laura Della Pasqua
1. Sbalzi d'umore frequenti e irritabilità. Qualche consiglio?
2. Ho dolore ai polsi e difficoltà a sollevare i pesi. Cosa posso fare?
3. Mi capita di avere perdite marroni. Cosa significa?
1. Sbalzi d'umore frequenti e irritabilità. Qualche consiglio?
Irritabilità, sbalzi di umore, un’altalena che le donne in menopausa conoscono bene e che mette a repentaglio la quotidianità dal lavoro, e quindi i rapporti con i colleghi e i superiori, e la vita di coppia. Senza un motivo, si può avere uno scatto di rabbia o scoppiare a piangere lasciando di stucco i presenti. L’alterazione degli equilibri chimici dovuta al crollo degli estrogeni non ha conseguenze solo sul fisico ma coinvolge anche la psiche. Questa fase della vita si può gestire e non solo con i farmaci. Alcuni comportamenti quotidiani possono aiutare a stare meglio. Innanzitutto, più tempo all’aria aperta. Non bisogna aspettare le belle giornate per concedersi una passeggiata. Anche quando il cielo è nuvoloso non bisognerebbe restare in casa. Il sole, pure con un cielo non limpido, è un toccasana. E non solo perché regala l’abbronzatura. Grazie alla produzione di serotonina e vitamina D, infatti, il sole migliora gli stati di depressione e ha effetti positivi sull'umore.
Inoltre, d’estate, la tintarella contribuisce alla produzione di endorfina B e ci procura una sensazione di benessere. Questa sostanza è in grado di agire sui neuroni sensoriali e creare una sensazione di buonumore diffuso. Le endorfine sono stimolate anche dall’attività fisica. Quindi una passeggiata sotto il sole è un toccasana. Se poi viene fatta in compagnia del proprio compagno o di un amica cara l’effetto è amplificato. Non bisognerebbe perdere l’occasione di manifestare il bene e l’amore ai familiari: gli abbracci “lunghi”, di almeno 30 secondi, hanno un vero e proprio potere terapeutico. Molte ricerche scientifiche hanno evidenziato come il contatto prolungato è in grado di liberare ossitocina, una sostanza capace di rendere positivi e migliorare l’umore.
2. Ho dolore ai polsi e difficoltà a sollevare i pesi. Cosa posso fare?
L’osteoartrite, o artrosi delle mani, è una patologia degenerativa che interessa in special modo le donne prossime alla postmenopausa o che hanno superato i 65 anni di età. Un recente studio ha evidenziato come a soffrirne siano una media di quattro donne su dieci, vale a dire quasi una su due. La causa principale che determina l’artrosi è la progressiva lacerazione della cartilagine articolare, quella speciale membrana elastica che separa le ossa del nostro corpo, rendendone più fluido il movimento. Man mano che si verifica la sua disgregazione, le ossa entrano in contatto tra loro e lo sfregamento prodotto dà vita a dolorose infiammazioni. Questa patologia di solito è legata a uno stile di vita sedentario, al sovrappeso, o a traumi, fratture alle mani o all’abitudine ad alcune tipologie di lavori manuali.
Al momento non esiste una vera e propria cura per l’artrosi delle mani. Le terapie farmacologiche si occupano di lenire il dolore o il fastidio senza però risolvere il problema. Il riposo delle articolazioni colpite è senza dubbio al primo posto, insieme all’utilizzo di tutori in grado di evitare l’eccessivo affaticamento dell’arto che devono però essere prescritti dal medico o dallo specialista ortopedico. L’attività fisica dolce eseguita in maniera costante, frequenti impacchi di ghiaccio (4-5 volte al giorno per non più di 15 minuti a sessione) e una dieta bilanciata producono ottimi risultati, specialmente ai primi sintomi della patologia. Tra i cibi da evitare ci sono quelli ricchi di sale, grassi e zuccheri raffinati, ai quali sarebbe opportuno prediligere verdure e frutta fresca, cereali integrali, legumi e carni magre, che aiutano a ridurre il gonfiore e l’infiammazione tipica dell’artrosi alle mani. Uva, mirtilli, ciliegie e lamponi, agrumi, prugne, fresche o secche, rappresentano un vero toccasana.
3. Mi capita di avere perdite marroni. Cosa significa?
Le perdite marroni o a volte rosato, in menopausa possono essere un disturbo abbastanza frequente. Sono causate soprattutto dai cambiamenti ormonali e, quando si presentano, è sempre bene rivolgersi al proprio ginecologo. Ma si manifestano anche per la presenza di infezioni o infiammazioni per via di una alterazione sia del pH vaginale che della flora batterica. Lo spotting è tra gli effetti collaterali che possono verificarsi se si sta seguendo una terapia ormonale sostitutiva attraverso l’assunzione di estrogeni di sintesi o naturali. Inoltre, l’assottigliamento e un aumento della secchezza delle pareti vaginali, con conseguente dolore durante i rapporti, può provocare bruciore, prurito e sanguinamento. Le perdite ematiche possono essere infine il segnale della presenza di polipi o fibromi uterini nella cervice uterina o nell’utero.