Menopausa: corsa o camminata, reflusso gastroesofageo, lubrificanti
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di Laura Della Pasqua
1. Camminare o correre è utile contro l'osteoporosi?
2. Reflusso gastroesofageo: c'entra la terapia ormonale?
3. Mi imbarazza parlare di lubrificanti con il mio compagno
1. Camminare o correre è utile contro l'osteoporosi?
La scelta tra corsa e camminata va fatta considerando le proprie capacità fisiche e il grado di allenamento. Entrambe sono un toccasana per le ossa e aiutano a contrastare l’osteoporosi, molto diffusa con la menopausa a causa del crollo degli ormoni.
Secondo studi recenti, la corsa non necessariamente danneggia le articolazioni del ginocchio o crea micro-traumi alla schiena. Anzi, contribuisce a irrobustire le ossa e i muscoli. Comporta, però, il rischio di infortuni, quali lesioni, problemi al tendine d'Achille, dolori legati allo stress fisico come fascite tibiale o plantare (l'infiammazione dei muscoli all'interno della gamba o della pianta del piede) se affrontata senza allenamento e senza la consapevolezza delle proprie capacità. No, quindi, all’improvvisazione, soprattutto se per anni si è condotta una vita sedentaria. Chi affronta questo sport con serietà ha benefici notevoli: vive più a lungo di chi non lo fa (in media 3,8 anni in più per gli uomini e 4,7 per le donne), perché si riducono i rischi di malattie cardiovascolari.
Meno impattante, invece, la camminata, anche quella veloce, che incrementa la frequenza cardiaca e consente di bruciare più calorie rispetto a quando si cammina al ritmo abituale. Aumentando leggermente il passo si arriva a compiere una corsa leggera. Le evidenze scientifiche dicono che correre porta benefici in modo più veloce e immediato rispetto alla semplice camminata: 5 minuti di corsa al giorno danno gli stessi vantaggi per la salute di 15 minuti di camminata. Due ore di corsa alla settimana per un anno portano a perdita di peso, abbassamento del ritmo cardiaco a riposo, riduzione del grasso corporeo e dei trigliceridi nel sangue, oltre ai sostanziali benefici sull'umore. Ma un buon regime di camminata può avere gli stessi effetti, anche se occorrono più tempo e dedizione. L’allenamento però va scelto con consapevolezza dei propri limiti e possibilità.
2. Reflusso gastroesofageo: c'entra la terapia ormonale?
Le cause del reflusso gastro-esofageo sono incerte. Possono incidere fattori ereditari, l’aumento del peso e il fumo. In alcuni studi è indicata anche un’associazione con la terapia ormonale sostitutiva. Esistono diversi preparati che possono minimizzare questo rischio. È fondamentale, quindi, parlarne con il proprio ginecologo. Un consiglio sempre valido è dormire con due cuscini, in modo da tenere sollevati il capo e le spalle. Antiacidi e farmaci specifici, prescritti dal gastroenterologo, possono aiutare a ridurre o azzerare il fastidio.
3. Mi imbarazza parlare di lubrificanti con il mio compagno
Molte donne con l’arrivo della menopausa si trovano di fronte al bivio se confidare al partner il dolore nei rapporti a causa della secchezza vaginale o usare di nascosto i lubrificanti. I problemi legati al cambiamento della vita sessuale associata alla perdita di elasticità della vagina, causano spesso grande imbarazzo nelle donne. Se il fastidio della secchezza non può essere risolto con la terapia ormonale, è consigliato il ricorso a appositi lubrificanti. Affinché l’applicazione diventi una consuetudine normale può essere bene condividerla con il proprio compagno e vivere in complicità questa nuova fase della vita.
