di Ida Macchi
La prevenzione contro il papilloma virus (o Hpv) affina le sue armi: fra ottobre e novembre arriverà in Italia il vaccino 9-valente, evoluzione del bivalente e del quadrivalente, già a disposizione nel nostro Paese. Così avremo uno strumento ancora più mirato ed efficace per combattere gli Hpv, una famiglia di oltre 100 ceppi nelle cui fila militano sierotipi ad alto rischio: alcuni responsabili dei condilomi (infezione benigna che si contrae attraverso rapporti non potetti e per via cutanea), altri di lesioni pretumorali e tumori, sempre più diffusi a causa del moltiplicarsi dei rapporti sessuali senza preservativo.
UNA DIFESA PIÚ SOLIDA
«Il nuovo vaccino protegge dai condilomi e, rispetto al quadrivalente, immunizza da 5 sierotipi in più, considerati ad alto rischio oncogeno», spiega il professor Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della Clinica pediatrica dell’Ospedale dei bambini Buzzi di Milano. «Innalza la protezione per il tumore del collo dell’utero dall’85 al 97% e aumenta quella contro il tumore della vulva e della vagina dal 65 all’80%».
PERCHÉ È SUGGERITO ANCHE AI MASCHI
«È più efficace poi nella prevenzione di tumori da Hpv che colpiscono anche, o solo, gli uomini: quelli di bocca e gola, ano-rettali e del pene. Inoltre protegge meglio dalle lesioni precancerose, qualsiasi sia la loro localizzazione, garantendo una copertura che passa dal 50 all’85%», chiarisce Zuccotti. Per questo è consigliabile ai maschi.
«Ricordiamo infatti che, a differenza di quello che avviene per i tumori femminili con l’Hpv test, per le lesioni causate sul nascere dagli altri tumori legati a questo virus non esiste un esame che le identifichi sul nascere», chiarisce la professoressa Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati di Milano. Infatti, il nuovo Piano nazionale prevenzione vaccini 2016-2018, in attesa di approvazione, prevede di allargare la vaccinazione anti Hpv anche ai ragazzi, a titolo gratuito.
INDICATO FRA 9-14 ANNI, E NON SOLO
«L’età ideale per vaccinarsi con il 9-valente è fra i 9 e 14 anni, visto che la sua efficacia è massima fra chi non ha ancora avuto rapporti sessuali», spiega Zuccotti. «Ma ciò non vuol dire che non si possa eseguire anche più tardi: è ormai dimostrato che, almeno nelle donne, è efficace sino ai 50 anni. Il calendario vaccinale prevede due dosi sino ai 14 anni e tre dai 14 in poi, da effettuare a distanza di 1 mese l’una dall’altra. La copertura scatta dopo 15 giorni e dura almeno 10 anni».
È MOLTO SICURO
«Il vaccino 9-valente non impiega virus attenuati, come quelli di rosolia o morbillo», spiega la professoressa Alessandra Graziottin. «L’antigene, ovvero la sostanza che viene iniettata nel corpo, è una proteina del capside, cioè del rivestimento del virus (la sua “carrozzeria”, per intenderci) che non ha alcuna capacità di infettare, né è dannosa, poiché non contiene Dna virale. Si comporta, però, come un vero e proprio “numero di targa”, che consente poi all’organismo di individuare il virus pericoloso da eliminare», conclude la professoressa.
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Articolo pubblicato sul n° 33 di Starbene in edicola dal 2 agosto 2016