La diverticolosi è un disturbo caratterizzato dalla comparsa di piccole protrusioni lungo le pareti dell’intestino o del colon. Spesso è asintomatica, ma il problema non è da sottovalutare, poiché non è una condizione rara e perché la situazione si può complicare causando infiammazioni o sanguinamenti.
L'Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri (AIGO) ha sfatato alcune credenze. Vediamole insieme.
Quanto conta l’età nel progredire della diverticolosi
La prevalenza di diverticolosi aumenta con l’età. Nei giovani sotto ai 30 anni è stimata attorno all’1-2%, verso i 50 anni aumenta fino al 30%, mentre negli anziani (intorno agli 80-85 anni) si aggira al 65% di diffusione. Spesso la diverticolosi viene scoperta durante l’esecuzione di un esame diagnostico eseguito per altra ragione e diventa malattia in una percentuale relativamente ridotta di casi (intorno al 15-20%): quando alla presenza dei diverticoli si associano dei veri e propri sintomi.
Esiste una dieta corretta per la diverticolosi?
Purtroppo molti pazienti hanno la convinzione che sempre e comunque i loro dolori addominali provengano dai diverticoli e che quindi, una volta scoperti, questi vadano in qualche modo trattati. Poiché in genere non si trova un medico disposto ad avallare questa convinzione, si ricorre all’autoprescrizione di sostanze o integratori di vario tipo e di dubbia efficacia. Molto spesso ci si affida a diete fai da te che hanno in comune la drastica riduzione dell’assunzione di fibre. In sostanza, una dieta corretta ed equilibrata, la riduzione di consumo di carni rosse e uno stile di vita sano, rappresentano i suggerimenti più utili da seguire.
Come regolarsi con frutta e verdura che contengono semi?
È facile trovare persone che, scoperto il problema della diverticolosi, evitano frutta e verdura con i semi pensando che questi possano in qualche modo ostruire un diverticolo determinando l’insorgenza di complicanze. È invece ormai dimostrato che i semi e la frutta secca, grazie alle fibre che contengono, svolgono un ruolo protettivo e possono aiutare a ridurre o a rallentare la formazione dei diverticoli stessi andando a ridurre la pressione che si crea all’interno del colon.
La diverticolosi è un problema tipico della stagione estiva?
Sembra che in questi ultimi anni si sia diffusa la convinzione che in estate l’aumento della temperatura favorisca l’infiammazione e quindi la comparsa dei sintomi (dolore, gonfiore, alterazione dell’alvo) collegati alla diverticolosi. AIGO ritiene che sia un’affermazione del tutto infondata, così come è da confutare la convinzione che la presenza di diverticoli favorisca l’insorgenza di cancro del colon.
La terapia giusta per la diverticolosi
Per quanto riguarda la terapia, quest'ultima si rende necessaria solo per le forme sintomatiche (il 15-20% del totale). In quelle più lievi risulta sufficiente l’assunzione di antinfiammatori intestinali, oltre che del paracetamolo solo in caso di dolore. Nella diverticolite acuta non complicata sono importanti il digiuno (con nutrizione per via endovenosa), la somministrazione di antipiretici e antidolorifici ed eventualmente di antibiotici. Nelle forme complicate, oltre a questi presidi, è possibile che sia richiesto l’intervento più avanzato di medici e terapie specifiche.
Per poter scongiurare eventuali nuovi episodi non esiste un metodo infallibile ma l’esperienza clinica porta a ritenere che una buona regolarità dell’alvo, un’adeguata attività fisica, un ridotto consumo di carni rosse, insieme a una buona assunzione di fibre, all’interno di una “dieta mediterranea”, possano essere utili.
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