di Valentino Maimone
Quattro passi in aperta campagna, tra cespugli incolti e sterpaglie: è così che ci si ritrova, il più delle volte, con una zecca conficcata dietro il ginocchio. Oppure, dopo esserti sdraiata sul prato, ne scopri una annidata tra i capelli. «È un parassita degli animali che può prendere di mira anche l’uomo. Tra aprile e ottobre è molto diffuso. Il suo morso non è pericoloso di per sé, ma può trasmettere batteri capaci di causare infezioni molto serie come la malattia di Lyme, nota anche come rickettsiosi», sottolinea Mariano Marmo, specialista in rianimazione e allergologia clinica presso l’ospedale Cardarelli di Napoli.
UNA PUNTURA INDOLORE
A contatto con il corpo, la zecca penetra con la testa nella pelle e comincia a succhiare il sangue. Non te ne accorgi se non ti controlli (fallo appena rientrata dalla passeggiata) perché nella sua saliva c’è un anestetico. Se non la individui subito, può restare attaccata fino a 7 giorni, prima di staccarsi da sola. Liberarsene in fretta è fondamentale, perché più resta conficcata nella cute più aumenta il rischio di infezione. Come riconoscere il parassita? «La zecca è marrone, grande pochi millimetri e assomiglia a un seme di anguria», fa presente l’esperto.
LA PINZETTA È INDISPENSABILE
«Una volta individuata, devi assolutamente resistere all’impulso di strapparla via con le mani, perché la testa resterebbe conficcata sottocute, scatenando subito l’infezione», avverte Marmo. «Procedi così: con una pinzetta a punte sottili afferrala il più possibile vicino alla superficie della pelle e tira dolcemente imprimendo un leggero movimento di rotazione. Non versarci sopra olio, alcol, ammoniaca, acetone o benzina: è inutile e pericoloso». Se però non te la senti di estrarre la zecca da sola e hai paura di sbagliare, con il rischio di lasciare dentro la testa, vai al pronto soccorso o al più vicino centro medico: lì hanno tutti gli strumenti per rimuovere l’insetto senza rischi. «Ti prescriveranno una crema antibiotica alla gentamicina da applicare sulla parte 2 volte al giorno per 4 giorni.
CONTROLLA LA TEMPERATURA
«Il medico per escludere l’infezione può prescriverti degli esami del sangue, ma se entro 24 ore dalla puntura non sono comparsi febbre molto alta, gonfiore ai linfonodi, nausea o vomito puoi stare tranquilla», conclude Marmo.
LE REGOLE DI PREVENZIONE
Come evitare le zecche? Ecco i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
1. Attenzione a come ti vesti: scegli abiti chiari; sarà più facile individuare eventuali zecche. Proteggi le gambe con pantaloni lunghi o calze chiare. Usa scarponcini o stivali. Indossa un cappello e non toglierlo se ti sdrai sull’erba.
2. Non toccare le piante: non andare dove l’erba è alta o dove ci sono gli arbusti, ma evita anche la vegetazione che delimita i sentieri.
3. Osservati con cura: tornata a casa, prima di fare la doccia, guarda con attenzione gli abiti e le zone del corpo dove le zecche si annidano più facilmente (testa, collo, dietro le ginocchia, sui fianchi).
4. Proteggi il tuo cane: prima di portarlo a spasso in un’area a rischio, trattalo con prodotti specifici antizecca (chiedi consiglio al tuo veterinario). E controllagli il pelo dopo la passeggiata.
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