UN DISTURBO DIFFUSO ANCHE TRA I BAMBINI
Ne soffre tra il 4% e l’11% degli alunni delle scuole elementari e tra l’8% e il 23% degli studenti delle medie. Che fare? «La chiave è nella diagnosi precoce: prima si agisce, più si riesce a ritardare la cronicizzazione e il conseguente ricorso ai farmaci», avverte il professor Vincenzo Guidetti, ordinario di Neuropsichiatria infantile all’università “La Sapienza” di Roma.
«Fondamentale non sottovalutare mai un bambino che lamenta un mal di testa: è molto raro che a quell’età si finga un problema simile. Meglio rivolgersi subito al pediatra. Anche per escludere che la cefalea sia la spia di altri problemi».
Occorre poi rivedere lo stile di vita dei nostri figli: esistono infatti quattro fattori che giocano un ruolo importante nel favorire il disturbo. Eccoli
1 L’eccesso di impegni. «Troppe attività quotidiane causano stress continui. Ed è accertato che chi è predisposto al mal di testa ha anche meno difese verso le situazioni di tensione emotiva», spiega il professore.
2 L’alimentazione sbilanciata. «Molti bambini oggi saltano la colazione, andando incontro a un calo di zuccheri nel sangue, che è un tipico interruttore per le cefalee», continua l’esperto.
3 L’obesità. «Specialmente le bambine e le adolescenti con diversi chili di troppo, hanno molte più probabilità di soffrire di mal di testa», avverte il professore.
4 I ritmi biologici alterati. «Dormire poco o farlo più del necessario può causare squilibri nell’organismo nei ragazzi. E la reazione è la cefalea», avverte il professor Guidetti.