Passare troppo tempo davanti ai dispositivi digitali (smartphone, tablet, computer), provoca il fastidioso fenomeno dell'occhio secco, che si accentua di notte, mentre si dorme.
Perché succede
Come mai si manifesta la secchezza oculare? «Di fronte agli smartphone e ai computer si riduce l’ammiccamento e, quindi, la secrezione lacrimale», spiega il professor Luigi Marino, oculista, , docente all'Università di Milano, e direttore dell'Istituto europeo occhio secco. Basti pensare che davanti al monitor si sbattono gli occhi circa 12 volte al minuto contro una media fisiologica di 20.
Come si previene
«Per questo disturbo esistono efficaci misure di prevenzione. Sono un valido aiuto, per esempio, le lacrime artificiali, da usare 5-6 volte al giorno. Ma non vanno scelte a caso, bensì prescritte dall’oculista dopo attenti esami (come il test di Korb-Marino), tesi a valutare sia la quantità, sia la qualità della lacrimazione, nelle sue componenti acquose, lipidiche o zuccherine», dice l'esperto.
Le ultime novità
È utile anche affidarsi ai nuovi trattamenti tecnologici anti-luce blu, disponibili per tutte le lenti da vista correttive, sia monofocali sia progressive. «Riflettono parzialmente la luce digitale, proteggendo gli occhi dallo stress visivo legato alla cvs, la computer vision syndrome, che dà disturbi visivi, ma anche tensioni muscolari e cafalee, garantendo al contempo una corretta percezione dei contrasti», conclude il professor Luigi Marino.
Fai la tua domanda ai nostri esperti
Articolo pubblicato sul n. 20 di Starbene, in edicola dal 2 maggio 2017