Per i medici è “la regina delle infezioni batteriche estive”: «Il batterio legionella cresce, prolifera e si diffonde grazie ai condizionatori e alle tubature delle docce in casa», fa notare il dottor Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione italiana dei microbiologi clinici. «Il rischio nasce di solito dalla cattiva manutenzione degli impianti di refrigerazione o quando le case restano a lungo chiuse, per esempio durante le vacanze, senza che venga mai fatta scorrere l’acqua. Il risultato è che non appena si riattiva il condizionatore o si apre il rubinetto, ci si espone a un autentico aerosol di batteri e il danno è fatto».
La legionellosi è un’infezione delle vie respiratorie subdola, perché i suoi primi sintomi (tosse, naso chiuso, mal di testa, vertigine, nausea) sono banali: «Ma se nella sua forma benigna, chiamata Febbre di Pontiac, causa solo un leggero malessere e quasi sempre si risolve da sé in 2-3 giorni al massimo, la sua forma più seria (detta Malattia del Legionario) se trascurata, può evolvere in polmonite. Dunque, quando compare una febbre che perdura per più di due giorni a 38 °C e oltre, è opportuno rivolgersi subito al medico», raccomanda l’esperto.
Per scoprire il batterio basta poco: «Con un test specifico delle urine si ricerca l’antigene della legionella. Una volta individuato, è sufficiente una terapia antibiotica per 5-7 giorni, a seconda della gravità iniziale del problema, per guarire senza conseguenze. Va sottolineato che la legionella non si trasmette da uomo a uomo, dunque chi la contrae non è mai contagioso», rassicura il dottor Clerici.
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Articolo pubblicato sul n. 36 di Starbene in edicola dal 21/8/2018