di Valentino Maimone
Con il ferro da stiro o l’acqua bollente. Oppure con il barbecue, la corrente elettrica o la stufa. Subire un’ustione è più frequente di quanto si pensi: accade ogni anno in Italia a 50 mila persone. Cosa fare quando, per distrazione o cattive abitudini, ci si scotta più o meno gravemente?
Lo abbiamo chiesto al professor Maurizio Stella, direttore del Centro grandi ustionati del Cto di Torino. La gravità del problema si valuta da 3 elementi: «Dalla profondità dell’ustione, da quanto è estesa e in quale punto è localizzata. Ma può essere grave anche se superficiale, però molto ampia. Lo stesso se circoscritta ma profonda, specie se si trova in zone come il viso o una mano», precisa Stella.
I medici classificano le scottature in gradi: «Il primo, che coinvolge solo l’epidermide, cioè lo strato più superficiale della pelle; il secondo, che riguarda anche il derma; il terzo, che arriva a comprendere i tessuti più profondi e in certi casi raggiunge l’osso».
Se la bruciatura è di primo grado, la pelle è arrossata, scotta, fa un po’ male toccandola e schiarisce facendo pressione: «Quando la parte colpita è circoscritta bisogna metterla subito sotto l’acqua corrente per 2-3 minuti; altrimenti si può tamponare con un panno di cotone bagnato», consiglia Stella.
«Quindi, per contrastare il bruciore si può usare una crema antistaminica o cortisonica (1-2 volte al giorno nelle prime 48 ore), da sostituire poi con una soluzione idratante per il corpo». Nell’arco di 5-7 giorni il problema rientra.
Quella di secondo grado è più dolorosa: «Dopo 1-2 ore, (ma questo lasso di tempo può variare), sulla parte si forma una bolla piena di liquido che va forata con un ago sterile. Se però la zona colpita è ampia o si trova in una parte delicata, meglio lasciar fare a un medico».
Subito dopo si applica sulla parte una garza “grassa”, cioè imbevuta di sostanze che le impediscono di aderire alla ferita, si copre con un’altra, normale, e si avvolge con una rete elastica. In circa 2 settimane, se la ferita non è molto profonda, si torna a posto e non restano cicatrici. Altrimenti serve qualchegiorno in più e possono rimanere dei segni sul corpo.
Quando è grave, la pelle appare marrone o nera, dura e quasi del tutto insensibile. «Specie se la bruciatura è estesa, bisogna chiamare subito il 118. Nel frattempo si possono rimuovere anelli, bracciali e collane.
Via anche gli abiti, ma non quelli sulle ferite, altrimenti si corre il rischio di complicare la situazione. Infine, niente creme, disinfettanti o altri rimedi improvvisati, ed evita di comprimere la parte o far bere il paziente», conclude Stella.
LE REGOLE PER EVITARE RISCHI
Più di due terzi delle ustioni, di solito, avviene tra le mura domestiche. Ecco alcuni consigli del chirurgo plastico Maurizio Stella per minimizzare i rischi.
1 In cucina cerca di usare i fornelli posteriori, evitando di lasciare troppo a lungo le pentole incustodite sul fuoco.
2 Quando devi accendere o alimentare le fiamme del camino o del barbecue non utilizzare l’alcol.
3 Quando indossi abiti in fibra sintetici, tieniti lontana da qualunque fiamma.
4 Se i tuoi rubinetti hanno il miscelatore, fai in modo di regolarli a non più di 40 °C.
5 Per staccare una spina elettrica, non tirare mai il cavo. Inoltre, evita di utilizzare prese multiple e sostituisci sempre quelle troppo datate.
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Articolo pubblicato sul n.43 di Starbene in edicola dall'11/10/2016