di Serena Allevi
Succede molto spesso e i sintomi, a volte, possono essere confusi o mal interpretati. Le intossicazioni alimentari sono comuni e più frequenti di quanto si creda: la maggior parte delle intossicazioni è dovuta al consumo di carne e pesce crudo non freschissimi o conservati male. Ma non solo, gli agenti causa di intossicazione sono molto numerosi.
L'intossicazione alimentare consiste proprio nell'ingestione di cibo contaminato da agenti patogeni: dalla salmonella all'Escherichia coli. Compresi tutti quei ceppi virali che possono essere trasmessi dagli alimenti.
SINTOMI
I sintomi dell'intossicazione alimentare possono essere diversi e anche manifestarsi in modo differente, a seconda della causa dello stato di intossicazione e del livello di quest'ultima. I primi sintomi a fare capolino sono normalmente nausea (anche molto forte) e mal di stomaco, associati spesso a dolore addominale crampiforme e a dissenteria (con conseguente pericolo di disidratazione soprattutto per i bambini, per gli anziani e per i soggetti immunodepressi).
Al disturbo gastrointestinale, si somma un altro tipo di sintomatologia che interessa anche il livello di energia dell'organismo. Infatti, in caso di intossicazione alimentare, si può avere mal di testa associato a vertigini (emicranie dolorose e anomale) così come sentirsi estremamente spossati.
A volte, compaiono anche febbre e brividi di freddo o tremori e non è raro che si percepiscano dolori muscolari abbastanza simili a quelli causati dalle diverse forme influenzali. Il tutto associato quasi sempre a inappetenza.
Un tale quadro di sintomi può far pensare, quindi, anche a uno stato influenzale comune causato da virus che colpiscono l'apparato gastrointestinale. Solo una valutazione attenta del medico ed eventualmente esami di laboratorio potranno confermare la diagnosi di intossicazione alimentare così come le sue specifiche cause (agente patogeno).
Per fortuna, la maggior parte delle intossicazioni alimentari non dura molto a lungo e si risolve spontaneamente e senza l'uso di farmaci. Bensì facendo attenzione alla dieta e avendo un po' di pazienza, soprattutto per quanto riguarda l'impatto dei sintomi correlati allo stato di irritazione di stomaco e intestino.
INTOSSICAZIONE ALIMENTARE: LE CAUSE
Ma perché alcuni alimenti arrivano a causare tali intossicazioni alimentari? I motivi possono essere diversi, c'è da sottolineare che la maggior parte delle intossicazioni di tipo alimentare è causata dall'ingestione di cibi di origine animale crudi o conservati male. Non è necessario che un alimento sia scaduto, infatti, perché possa sviluppare una carica batterica o virale anche molto pericolosa.
La cottura tende a diminuire notevolmente il rischio di intossicazione alimentare. Così come è necessario conoscere bene i modi di conservazione dei diversi cibi (compresi quelli precotti e surgelati) per non incorrere in errori e pericoli di contaminazione.
Uno dei maggiori rischi di contaminazione riguarda anche la preparazione casalinga di conserve, confetture e marmellate. Infatti, non sempre "fatto in casa" è sinonimo di sano. La produzione industriale può risultare meno appetibile dal punto di vista del gusto e della scelta delle materie prime ma deve rispondere a normative ben precise e rigide riguardo la sicurezza e l'igiene dell'alimento in ogni sua fase di preparazione.
In casa, invece, si possono commettere errori in grado di generare contaminazioni anche tra diversi alimenti o sviluppo di batteri molto pericolosi (pensiamo, per esempio, alla salmonella). Dunque, quando si ha voglia di preparare una conserva è necessario seguire step by step tutte le indicazioni in merito alla corretta sterilizzazione e conservazione di cibi e contenitori.
Deleterio è anche toccare i cibi con le mani sporche (sembra banale, ma sono ancora in molti a non lavarsi le mani prima di cucinare e poi prima di consumare gli alimenti), così come non lavare accuratamente taglieri e utensili usati per lavorare carne, uova e pesce crudi.
COSA FARE E COSA MANGIARE
In caso di intossicazione alimentare, o sospetta tale, è necessario rivolgersi al medico curante che deciderà in merito alla necessità di esami di laboratorio specifici. Ma non solo, è sempre il medico a indicare terapia e regime alimentare consigliati. Di norma, l'intossicazione alimentare tende a risolversi da sé in circa 3-4 giorni.
La prima cosa da fare è lasciare riposare lo stomaco, quindi non ingerire cibi (né solidi né in forma liquida). Il digiuno, in questi casi agevolato anche dallo stato di inappetenza, è la prima cura per risolvere l'intossicazione alimentare. Fondamentale è, però, mantenersi sempre idratati bevendo acqua a piccoli sorsi e spesso: la disidratazione, a causa di diarrea o vomito, è infatti dietro l'angolo e può portare a pericolose conseguenze soprattutto i soggetti più deboli come bambini, anziani, donne in stato di gravidanza e soggetti immunodepressi.
Piano piano, poi, si potranno reintrodurre alcuni cibi. Preferibilmente alimenti "secchi" e comunque di semplice digestione: fette biscottate, pane tostato, cracker, mela o banana (quest'ultima efficace per contrastare la dissenteria). Bisognerà, invece, aspettare ben più a lungo prima di consumare alimenti grassi come formaggi stagionati, uova o salumi. Lo stesso discorso vale per alcolici e caffè, davvero molto irritanti e intossicanti per stomaco e intestino già provati da un'intossicazione.
Consigliato anche il riposo, dato lo stato di debilitazione generale dell'organismo con possibile abbassamento delle difese immunitarie.
Dopo un'intossicazione alimentare, sarebbe comunque bene seguire un periodo mediamente lungo di dieta disintossicante e depurativa. Molto utile può rivelarsi anche l'assunzione di fermenti lattici vivi e probiotici per riportare l'intestino in una condizione di equilibrio.