INDAGINI CHE LA SCIENZA NON APPROVA
«Negli ultimi anni, l’epidemia globale di obesità e sovrappeso ha moltiplicato l’offerta di schemi dimagranti. Ma, accanto ad approcci terapeutici seri, proliferano purtroppo regimi alimentari proposti da figure professionali disparate, che spesso hanno solo finalità speculative, tanto che si può a ragione parlare di una vera e propria diet-industry», spiega Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di diabetologia.
Insomma, si tratta in molti casi di diete prive di basi scientifiche e, fra queste, rientrano senz’altro quelle per l’ipersensibilità ai cibi. «Soprattutto sul web e nei siti dedicati alle medicine non convenzionali, impazzano regimi alimentari restrittivi, basati su test eseguiti utilizzando campioni biologici come saliva o capelli», aggiunge la dottoressa Rosalba Giacco, coordinatore scientifico del documento ed esperta di nutrizione presso l’Istituto di Scienze dell’alimentazione del Cnr di Avellino.
Basta digitare “sovrappeso e intollereranze alimentari” su Google per ottenere oltre 150.000 risultati. Si trovano persino indagini sul Dna (alla modica cifra di 290 €) e test di autodiagnosi (per 119 €).