di Davide Racaniello
Per far fronte alle diverse esigenze, negli anni si sono diffusi diversi integratori a base di carnitina e suoi derivati come l’Acetil-L-Carnitina e la Propionil-L-Carnitina.
Quando assumere gli integratori a base di carnitina
La domanda sicuramente più importante da porsi è: “quando ricorrere all’utilizzo di integratori a base di carnitina?”.
Come per ogni integratore, l’uso del supplemento è giustificato da un incremento del suo fabbisogno o dall’esigenza di colmare eventuali stati carenziali.
Pertanto, l’uso di carnitina, potrebbe risultare utile in caso di:
- ridotta assunzione dietetica, come nel caso di diete vegane e vegetariane;
- aging e invecchiamento neuromuscolare;
- stati carenziali, ad esempio, legati a diete particolarmente restrittive;
- presenza di patologie croniche, responsabili di un aumento del fabbisogno;
- perdita muscolare come sarcopenia o cachessia;
- stress e stanchezza psico-fisico;
- esercizio fisico intenso, soprattutto di natura aerobica.
Le applicazioni cliniche, invece, dovranno essere valutate chiaramente dal medico competente.
Quando non assumere gli integratori di carnitina
Gli integratori di carnitina non vanno assolutamente utilizzati in caso di ipersensibilità al principio attivo.
Inoltre, sarebbe preferibile contattare il medico, prima di assumere integratori di carnitina in caso di contestuale terapia farmacologica.
Possibili effetti collaterali
L’uso di carnitina, ai dosaggi consigliati (da 100 mg fino ad un massimo di 1g/d), è decisamente sicuro e privo di effetti collaterali, come ampiamente dimostrato in letteratura.
Tuttavia, l’uso spropositato, potrebbe determinare l’insorgenza di disturbi intestinali come diarrea, dolori addominali e nausea.