Il ritiro in via precauzionale di alcuni minestroni Findus per la possibile contaminazione da Listeria (un batterio pericoloso) è cessato da alcuni giorni. Ma la paura di poter contrarre una tossinfezione alimentare, nonostante le parole rassicuranti del ministro Giulia Grillo che ha subito coinvolto i Nas dei Carabinieri, continua a diffondersi tra i consumatori.
Chi vuole avere maggiori informazioni sui prodotti spariti dagli scaffali dei supermercati (tra questi anche mix di verdure e mais a marchio Freshona e Pinguin) può consultare il sito salute.gov.it. Qui, invece, noi ti diamo i consigli di un super esperto in sicurezza dei cibi per imparare a conservare bene quello che porti in tavola.
DAL SUPER A CASA
«Frigorifero e congelatore non uccidono i microrganismi eventualmente presenti nei cibi, ma ne bloccano la crescita fino alla data di scadenza», spiega il dottor Luciano Oscar Atzori, biologo nutrizionista. «Se questa è stata superata o l’alimento presenta dei cambiamenti è meglio non consumarlo».
Il primo consiglio, una volta prelevati dai banchi refrigerati del supermercato, è di infilare gli alimenti nelle borse termiche e, arrivati a casa, di trasferirli subito in frigo o in freezer lasciandoli nelle confezioni originali. «Se l’alimento presenta della brina in superficie significa che sta iniziando lo scongelamento: il cibo andrebbe lasciato scongelare del tutto e consumato il prima possibile», consiglia il dottor Atzori.
OGNI ALIMENTO AL SUO POSTO
La temperatura cambia in base alle zone. Distribuisci la spesa così: carne e pesce nel comparto più in basso, uova, latticini, dolci a base di creme e panna e gli alimenti da conservare in frigorifero “dopo l’apertura” nella parte alta o centrale, mentre frutta e verdura nel cassetto sotto. Fuori banane, ananas, agrumi, pomodori, fagiolini, cetrioli, zucchine e tutti i prodotti non ancora maturi che vanno tenuti a temperatura ambiente. Dentro le altre, ma senza lavarle prima, per non causare un aumento di umidità che favorisce la crescita di muffe e batteri.
Ricorda che gli sportelli esterni sono i punti più caldi, destinati ai prodotti che necessitano solo di una leggera refrigerazione (come le bibite). Infine, tieni le confezioni staccate dalla parete di fondo: è una zona fredda e umida dove si condensano goccioline di acqua e di brina.
SCONGELAMENTO A REGOLA D’ARTE
Per scongelare un alimento, ponilo in frigo, non a temperatura ambiente. E prima di cucinarlo controlla che non contenga più ghiaccio.
«Serve a garantire che, durante la cottura, le pietanze arrivino alle giuste temperature in ogni loro parte, senza che ci siano porzioni esterne troppo cotte, o peggio carbonizzate, e altre interne ancora crude, a rischio di persistenza microbiologica», sottolinea il dottor Atzori. «Molti surgelati pronti, su indicazione del produttore, possono invece essere preparati appena tolti dal freezer poiché i test hanno dimostrato che cuociono perfettamente e senza rischi».
COTTI E CRUDI A DEBITA DISTANZA
In frigorifero tieni gli alimenti crudi rigorosamente separati da quelli cotti: serve a evitare che i microrganismi presenti nei primi si trasferiscano agli altri.
«Si chiama contaminazione crociata ed è una delle cause principali di intossicazione alimentare», spiega il dottor Atzori. «Conserva i cibi preparati in casa in contenitori con coperchio o avvolti da pellicola. Prima di “sigillarli”, però, fai raffreddare bene il contenuto per evitare che il vapore si condensi sulla copertura ricadendo poi sul cibo. Occhio, infine, a non inserire un prodotto caldo in frigo: provoca bruschi aumenti di temperatura che possono favorire la crescita di germi».
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Articolo pubblicato sul n. 32 di Starbene in edicola dal 24/7/2018