di Valentino Maimone
Donna, amante di running, podismo o basket. Con le ginocchia vare, cioè incurvate verso l’esterno, o i piedi pronati, che appoggiano sull’interno. È questo l’identikit di chi soffre in genere di “ginocchio del corridore”, l’infiammazione di una fascia muscolare chiamata bandelletta ileo-tibiale che parte dai glutei, corre lungo la coscia e si inserisce sul lato esterno del ginocchio. Il dottor Filippo Camerota, fisiatra e dirigente medico del Policlinico Universitario Umberto I di Roma, ci spiega come riconoscere e curare correttamente il disturbo.
Il dolore interessa solo la parte esterna del ginocchio.
«All’inizio è simile a un indolenzimento », precisa Camerota. «Le prime volte lo avverti a fine allenamento, poi cominci a sentirlo durante la corsa, seppure non così forte da impedirti di concludere il tuo programma. Quando compare già ai primi passi, limitando i movimenti e la velocità, vuol dire che l’infiammazione è arrivata a uno stadio molto avanzato».
La prima cura è il riposo
«Smetti di allenarti per almeno 3 settimane e applica del ghiaccio sul ginocchio per 15-20 minuti, anche 4 volte al giorno, per almeno 72 ore», consiglia Camerota. Se il problema non scompare rapidamente, vai dal medico: «Per la diagnosi di solito basta la valutazione clinica, ma talvolta può servire un’ecografia per escludere un problema del menisco o la sindrome femoro-rotulea».
Se l’infiammazione è seria si ricorre ai farmaci, da assumere per 10-12 giorni:
«Il medico prescrive un antinfiammatorio come il diclofenac a lento rilascio (uno al giorno), insieme con un gastroprotettore come l’omeprazolo (compressa da 20 mg al mattino)». Nel caso in cui il dolore non scompaia, potrebbero rendersi necessarie delle infiltrazioni di cortisone e anestetico: «Non più di 2 o 3, a distanza di una settimana tra loro, su valutazione dell’esperto», consiglia Camerota.
È molto utile anche un ciclo di fisioterapia
«Contro il dolore nei primi 15 giorni si prescrive la ionoforesi in associazione alla laserterapia e a esercizi di stretching dei muscoli interessati», dice l’esperto. Al ritmo di 2-3 sedute la settimana, dopo circa un mese e mezzo potrai tornare a correre, riprendendo con gradualità (e osservando le precauzioni che trovi qui di seguito).
Previeni le ricadute
NON STRAFARE
Se non hai esperienza o sei autodidatta aumenta le distanze gradualmente: impostare il programma di allenamento in modo progressivo è un ottimo metodo per evitare di stressare troppo la bandelletta ileo-tibiale.
ALLENATI SULLE SUPERFICI GIUSTE
Evita di correre su fondi duri: l’asfalto, e soprattutto il pavé, sono estremamente pericolosi. Piuttosto, preferisci l’erba o la terra battuta, che attutiscono l’impatto del piede durante la corsa.
NIENTE PIANI INCLINATI
Affrontare salite e discese aumenta il rischio di infiammare la zona, quindi pianifica il tuo itinerario evitando i saliscendi.
SE TI FA MALE, STOP
Non appena avverti un dolore nella parte laterale del ginocchio, fermati: se continui rischi che il problema diventi cronico.
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Articolo pubblicato sul n.47 di Starbene in edicola dal 10/11/2015