Indicata fra i campanelli d’allarme del Coronavirus, la febbre oggi rappresenta una seria preoccupazione per gli italiani. «Certo, è uno dei sintomi incriminati, ma non il solo. Il Coronavirus, infatti, è in grado di presentarsi con segnali diversi come, per esempio, tosse, stanchezza, congiuntivite, perdita dell’olfatto. Oppure può essere addirittura asintomatico.
Una variabilità che complica ulteriormente la diagnosi», spiega il professor Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore all’Università di Milano, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi e presidente dell'Associazione nazionale pubbliche assistenze (Anpas). «Tuttavia, nelle forme della malattia caratterizzate da pochi sintomi la febbre è molto spesso presente, anche se ora con una frequenza minore: in Cina veniva riscontrata nel 90% dei pazienti affetti da Covid-19, mentre oggi le manifestazioni variano». Nonostante questo, la temperatura corporea sopra la norma rimane un elemento importante, soprattutto per individuare quelle forme della malattia all’apparenza meno aggressive ma che, dopo 5-6 giorni, causano una tempesta citochinica (una reazione violenta delle difese immunitarie) in grado di peggiorare le condizioni del paziente.
Che cosa fare se arriva la febbre
«Purtroppo, il Coronavirus può essere accertato soltanto dopo aver fatto il tampone o in seguito a un’indagine sierologica», ammette il virologo. Tenere sotto controllo la febbre, però, può fornire un importante aiuto per difendere sia se stessi sia le persone che vivono in isolamento sotto lo stesso tetto: «Chi ha una temperatura corporea da 37,5 °C in su deve subito avvertire il medico di famiglia, in modo da monitorare la situazione. Anche perché la stagione influenzale è ormai alle spalle e questo aumenta le probabilità che l’attacco febbrile sia dovuto al Covid-19», avverte l’esperto.
Quindi, occorre affrontare la situazione in maniera adeguata: «La febbre è un meccanismo di difesa dell’organismo, perciò bisogna seguirne l’andamento ed evitare di abbatterla oltremisura», continua lo specialista. «D’accordo con il medico curante, allora, una volta superati i 38,5 °C, è consigliabile cercare di abbassarla, in modo da migliorare il proprio benessere».
I farmaci da usare contro la febbre
Diversi i farmaci disponibili: «Si può utilizzare il paracetamolo, dall’azione antifebbrile, così come l’ibubrofene: quest’ultima molecola è stata al centro di una polemica poiché tacciata di peggiorare il decorso della malattia da Covid-19, ma non ci sono state conferme», conclude il professor Fabrizio Pregliasco.
articolo pubblicato il 30 aprile 2020