hero image

Fascite plantare: le cause e cosa fare contro il dolore

Il dolore nella zona vicino al tallone è quasi sempre dovuto al sovraccarico. Ma possono esserci altre cause che vediamo qui con l’esperto, insieme ai possibili rimedi

Foto: iStock



Non è un caso che tanti sportivi (e non solo) si ritrovino a fare i conti con la fascite plantare dopo l’inverno e i tanti periodi di forzata inattività dovuti all’emergenza Covid. «La comparsa di un dolore nella zona vicino al tallone, in particolare nella parte interna del piede, è quasi sempre la conseguenza di un sovraccarico», spiega il dottor Federico Casamassima, specialista in medicina dello Sport e medico della Pallacanestro Cantù e del settore squadre nazionali di basket. «Dopo un periodo di sedentarietà, il ritorno all’attività fisica - intesa anche solo come una passeggiata nella natura nel fine settimana - può quindi innescare un’infiammazione a queste delicate strutture, perché in assenza di un buon tono muscolare delle gambe lo sforzo grava principalmente su di loro».

Ma il problema può ovviamente manifestarsi anche in chi fa sport regolarmente quando si aumentano i carichi di lavoro (a partire dai km percorsi) in misura non adeguata al proprio grado di forma.


Le altre possibili cause della fascite plantare

Se uno sforzo eccessivo è alla base della stragrande maggioranza dei casi di fascite plantare, ci possono però essere anche altre cause. In particolare:

● Uno stato di forte sovrappeso, che va a ripercuotersi negativamente anche sulla fascia plantare.

● L’utilizzo di scarpe particolarmente rigide, magari per motivi di lavoro. «Non è infatti raro che la fascite plantare sia collegata al dover indossare per molte ore al giorno le calzature antinfortunistiche», osserva il dottor Federico Casamassima.

● Negli sportivi e in particolare nei runner, una scorretta meccanica di corsa per cui l’impatto con il terreno non viene adeguatamente distribuito su tutta la pianta del piede. «In questi casi, dopo aver evidenziato il problema con un’analisi strumentale dell’appoggio, la soluzione consiste nel ricorso a un modello specifico di scarpe da running o a un plantare personalizzato che facciano lavorare correttamente il piede», afferma l’esperto.

● Negli adolescenti la fascite plantare può invece essere un disturbo temporaneo collegato allo sviluppo e destinato quindi a risolversi con la crescita.


La diagnosi e i rimedi

Data la peculiarità della zona colpita, la fascite plantare viene di solito riconosciuta dallo specialista con una semplice visita. «Se però c’è bisogno di definire meglio l’entità dell’infiammazione, che in alcuni casi può interessare anche il mesopiede, l’ecografia rappresenta senz’altro l’esame più preciso e veloce», aggiunge il dottor Casamassima. Sempre con la sua consulenza, ecco poi cosa fare per contrastare il dolore.

● È soprattutto al mattino e ancor di più ai primi passi dopo il risveglio che la fascite plantare si fa sentire. La prima cosa da fare per alleviare il dolore sta allora nello scaldare la fascia muscolare interessata. Come? Riempiendo una bottiglietta di plastica d’acqua bollente per poi farla scorrere avanti e indietro sotto la pianta del piede.

● Sempre al mattino, per allungare le fasce muscolari interessate è utile dedicare 5-10 minuti a uno stretching mirato con un foam roller o una pallina da tennis da far ruotare sempre sotto la pianta del piede.

● Dopo un allenamento o al termine di una camminata o ancora alla fine di una giornata di lavoro, specie se trascorsa rimanendo molte ore in piedi, l’infiammazione va invece contrastata con l’applicazione di ghiaccio.

● Pomate a uso locale e farmaci antinfiammatori (generalmente i famosi Fans, farmaci antinfiammatori non steroidei) possono essere prescritti dal medico, ma non sono così determinanti. «In termini assoluti è molto più efficace gestire il dolore con il suggerito mix di caldo, freddo e massaggi e, nei casi più complicati, si deve ricorrere a una terapia con le onde d’urto», osserva il dottor Casamassima. «E poi occorre molta pazienza, perché la fascite plantare necessita di un periodo piuttosto lungo per arrivare a una completa guarigione. Non bisogna però interrompere del tutto l’attività fisica in attesa che il problema scompaia: fare sport aiuta le fasce muscolari a rafforzarsi e l’obiettivo deve quindi essere quello di dosare lo sforzo e di intervenire prima e dopo l’allenamento per tenere il dolore sotto controllo».


L’errore da non commettere

Se lo stop allo sport non è obbligatorio, e anzi può rivelarsi controproducente, non bisogna però “insistere” sul dolore in attesa che passi da solo. «Il rischio è che a lungo andare si formi sul calcagno una protuberanza ossea, detta sperone calcaneare e spessa qualche millimetro, che rappresenta un problema ben più serio della fascite plantare e che ne è non causa, ma conseguenza. Una complicazione che richiede l’intervento con onde d’urto focali e laser ad alta potenza, se non addirittura un intervento chirurgico nei casi più gravi», conclude il dottor Federico Casamassima.


Fai la tua domanda ai nostri esperti



Leggi anche

Piedi come nuovi in 5 passi

Tacchi alti: gli esercizi anti dolore

Piedi perfetti anche d'estate: le dritte giuste

Metti mano ai piedi: le mosse per averli in forma