Emicrania: colpa dei neuroni
Metà o tutta la testa che batte e pulsa, insofferenza alla luce e ai rumori, un dolore che spesso aumenta se solo passi le mani tra i capelli o sul viso, e magari anche attacchi di nausea e vomito: sono i sintomi tipici dell'emicrania.
È una delle cefalee più dolorose, legata a una ipereccitabilità dei neuroni e a un’insufficiente capacità dei mitocondri (piccoli organi delle cellule) di assicurare “la benzina” di cui hanno bisogno.
Nel suo bersaglio c’è soprattutto il gentil sesso (in età fertile il rapporto con i maschi è di 3-4 a 1)anche perché questo mal di testa ha uno stretto rapporto con il brusco calo degli estrogeni che si registra alla vigilia della mestruazione.
«Il loro crollo altera l’equilibrio di alcuni neurotrasmettitori che controllano la corretta regolazione dei vasi sanguigni del cervello e la trasmissione del dolore, mandandoli in tilt», spiega il dottor Giovanni Battista Allais, responsabile del Centro cefalee della donna dell’ospedale Sant’Anna di Torino.
«Ne rimangono vittime più facilmente le donne che soffrono di sindrome premestruale: l'attacco inizia qualche giorno prima dell’arrivo del ciclo e scompare con l’arrivo del flusso», spiega il dottor Allais.
«L'8% delle donne, invece, soffre di emicrania mestruale pura: la crisi inizia sempre due giorni prima dell’arrivo della mestruazione e può durare ininterrottamente per i primi 3 giorni del ciclo, ripresentandosi ogni mese. La soluzione, per entrambi i tipi di attacchi, è il ricorso ai farmaci triptani, molecole considerate anche dall’International Headache Society di prima scelta nella cura dell'emicrania. Agiscono sui recettori della serotonina, bloccando la dilatazione dei vasi sanguigni che irrorano le meningi e la iberazione di alcune sostanze chimiche irritanti. Vanno prescritti dal medico, assunti al dosaggio indicato (massimo 2 compresse nelle 24 ore) e, perché siano efficaci, presi alle prime avvisaglie dell’attacco doloroso».
Se soffri regolarmente di emicrania premestruale, o della forma mestruale pura, oggi puoi far molto per prevenire gli attacchi. «Per la prima forma puoi utilizzare il magnesio pidolato: favorisce il naturale va assunto a partire dal giorno dell’ovulazione sino al primo giorno della mestruazione. Le dosi: 2 bustine o 2 compresse al giorno.
Se invece la tua è una forma di emicrania mestruale pura vanno bene antinfiammatori a base di naprossene sodico, da assumere a partire da 3 giorni prima dell’arrivo del flusso e per i 4 successivi all’arrivo delle mestruazioni. Le dosi: una compressa al giorno, a stomaco pieno.
Anche gli ormoni possono venirti in aiuto e, se desideri avere una copertura anticoncezionale, oggi ci sono pillole contraccettive che ti proteggono anche sul fronte emicranico, prevenendo gli attacchi.
Quelle ideali: con una sospensione di soli 4 giorni al mese o le pillole prolungate che si prendono per 84 giorni di fila e che nei 7 di sospensione ti forniscono una piccola supplementazione di estrogeni.
Non fanno però al caso tuo se soffri di emicrania con aura (lampi e flash luminosi sul campo visivo) perché il contraccettivo tradizionale, a base di estrogeni e progestinico, aumenta di 6-8 volte il rischio di ictus o trombosi.
In questo caso la soluzione è la minipillola che contiene solo un progestinico. Se invece sei over 40 e hai già qualche irregolarità legata alla premenopausa, per te è ok la spirale medicata: rilascia piccole quantità di progesterone riducendo la durata del flusso, ma anche l’eventualità di un attacco emicranico».
Se non è legata al ciclo
«La prevenzione è possibile anche se fai parte di quel 52% di donne che hanno attacchi emicranici anche in altri momenti del mese e rischi di dover assumere troppi triptani per tenerli a bada», spiega il professor Bussone.
«Se superi i 10 giorni di somministrazione al mese, l’abuso di farmaci può trasformare l'emicrania in una forma cronica.
Rivolgiti a un centro cefalee: ti verranno prescritte cure preventive con farmaci calcio antagonisti, betabloccanti o neuromodulatori oppure tecniche di neurostimolazione cutanea da effettuare con apparecchi che, dopo un breve training, puoi utilizzare da sola.
Se invece il mal di testa cronico ti affligge per 15 o più giorni di fila, puoi prevenire gli attacchi con iniezioni di botulino, terapia che in caso di emicrania ha un indice di successo del 60%-70%».
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Articolo pubblicato sul n. 40 di Starbene in edicola dal 19/9/2017