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Dormire troppo fa male come dormire poco. Ecco perché

L’abitudine di dormire più di 9 ore può mettere a rischio il cuore e il cervello. Ma ritrovare il ritmo giusto si può

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Dormire troppo fa male quanto dormire poco: lo dimostrano recenti ricerche che puntano il dito sui rischi legati a un sonno che, ogni notte, duri più di 9 ore.

«Niente a che vedere con una lunga dormita occasionale nel weekend: lo strappo alla regola è ok», sottolinea Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Nessun allarme anche se, da sempre, si è soliti dormire 9-10 ore, perché si fa parte della categoria dei lungo domitori che, per natura, hanno bisogno di una dose extra di sonno. I veri rischi si corrono quando l’over spleeping compare improvvisamente e poi diventa norma».


I guai per la salute

Il primo organo a rischio è il cervello: stando a una ricerca della Scuola di Medicina di Boston, corre maggiori pericoli di andare incontro a malattie come l’Alzheimer.

Dormire troppo fa male anche al cuore: uno studio condotto dall’Università di Philadelphia dimostra che provoca un aumento della proteina C reattiva, spia di uno stato infiammatorio cronico che alza i rischi di formazione delle placche arteriosclerotiche. Secondo una metanalisi del British Medical Journal, infatti, l’over sleeping è un marker di aumentato rischio di incorrere in incidenti cardiovascolari.


Le cause più comuni

Che fare se improvvisamente si dorme più del solito? «Una visita in un centro di medicina del sonno», suggerisce l’esperto.

«Attraverso alcuni esami non invasivi gli specialisti sono in grado di capire se si sta più a lungo a letto “solo per recuperare”, magari perché il sonno è frammentato da microrisvegli (come capita se si russa e si va in apnea), o della sindrome delle gambe senza riposo, che provoca scatti involontari degli arti svegliando chi ne soffre. Oppure, se è colpa di un alterato funzionamento dei centri sonno-veglia che provoca una narcolessia, disturbo probabile se si ha sonnolenza diurna».


Le soluzioni

Le cure non mancano: «Una mascherina (la C-Pap) per evitare russamenti e apnee, farmaci a base di pramipexolo o rotigotina per “dar tregua” alle gambe, molecole come il modafinil o il pitolisant per la narcolessia. Se non c’è nessun disturbo che giustifica un sonno prolungato, è utile seguire una terapia cognitivo comportamentale (10 sedute) per tornare a dormire il giusto», dice Ferini Strambi.


Over sleeping e depressione

L’over spleeping può essere anche una spia della depressione: questo disturbo dell’umore manda a terra le energie e la forza vitale, inducendo un maggior bisogno di riposo. Non solo: se si è depressi, stare a lungo sotto le coperte diventa una sorta di via di fuga dalla realtà, tanto che il letto diventa un “rifugio”.

Proprio per questo, è importante non sottovalutare improvvise variazioni della qualità e la quantità del proprio sonno, anche perché se si soffre di depressione, dormire di più peggiora i sintomi. Ci si sente ancora più avviliti e stanchi e le forze per reagire vanno ulteriormente a terra. Anche in questo caso, le cure per uscire dal tunnel del mal di vivere non mancano e sono tanto più efficaci quanto prima vengono messe in campo con l’aiuto dello psichiatra.


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Articolo pubblicato sul n. 42 di Starbene in edicola dal 2/10/2018



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