Dolore sotto al piede? Attenzione al neuroma di Morton

Si presenta con un dolore sotto il piede che ricorda la scossa elettrica. Sindrome abbastanza comune, si può sviluppare tra 40 e 50 anni, in particolare nelle donne. Quali sono le cause, la diagnosi e la terapia



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Hai ripetute scosse elettriche o uno spillo sotto il piede che provoca dolore costante, a volte insopportabile? È molto probabile che si tratti del neuroma di Morton. Una sindrome abbastanza comune, che può svilupparsi tra 40 e 50 anni, in particolare nelle donne che usano tacchi alti o scarpe strette che provocano una condizione di stress al piede.

Una pallina dolorosa che colpisce 3 donne su 4

Tre donne su quattro vengono colpite dal neuroma di Morton, una patologia che interessa il nervo interdigitale plantare situato a livello dell’avampiede.

«In pratica si determina un aumento di volume del nervo stesso, per la crescita di tessuto fibroso intorno alla membrana che avvolge e protegge il nervo», spiega Federico Usuelli, responsabile Ortopedia della caviglia e del piede di Humanitas San Pio X. «Una pallina che si manifesta poco prima che il nervo si biforchi a livello delle dita e che, per la compressione, provoca un dolore che ricorda la scossa elettrica».

Le cause del neuroma di Morton 

Un inspessimento della guaina dunque percepibile al tatto come una sorta di pallina, dovuta a cause non ben precisate. Non mancano però teorie sull’origine di questa patologia degenerativa che deve il proprio nome al dottor Thomas G. Morton. Secondo una delle più accreditate teorie, la comparsa del neuroma di Morton sarebbe dovuta a un ripetuto sfregamento del nervo con i metatarsi adiacenti.

«Questa compressione può essere dovuta a fattori meccanici o scatenata da calzature con suola troppo sottile o scarpe femminili scomode», fa notare Usuelli. «Il dolore che si genera sotto la pianta del piede si irradia alle dita e, essendo una patologia del sistema nervoso periferico, possono comparire sensazioni strane alle dita, come di formicolio».

Tra i fattori di rischio, oltre ai tacchi alti, ci sono: scarpe con la punta troppo stretta, calzature sportive che comprimono il piede come accade nel calcio, nell’alpinismo e nello sci, microfratture o sollecitazioni ai piedi per la corsa o la danza. Anche calli, borsiti, dita a martello e piedi piatti rappresentano dei fattori di rischio da non sottovalutare.

Neuroma di Morton, diagnosi e cura

Per individuare un neuroma di Morton, l’ortopedico predispone un'ecografia o, in alcuni casi, la risonanza magnetica. In questo modo è in grado di escludere altre patologie da sovraccarico dell’avampiede come borsiti, sinoviti delle articolazioni metatarso falangee o fratture da stress dei metatarsi. Una volta stabilita la diagnosi corretta, si procede con la cura che può essere conservativa o chirurgica. Con la terapia conservativa si ricorre a plantare e calzature che non comprimono; si utilizza ghiaccio, iniezioni locali di cortisone o di Fans (farmaci antinfiammatori che permettono di controllare il dolore). Si può optare anche per la sclero-alcolizzazione.

«Una procedura a metà strada tra la chirurgia e le terapie conservative», spiega il responsabile di Ortopedia dell’Humanitas San Pio X. «Infatti questa procedura viene eseguita sotto guida ecografica, inserendo un ago nello spazio interdigitale interessato, attraverso il quale si iniettano anestetico e alcol. In questo modo si porta le cellule nervose a disidratazione e quindi necrosi».

Neuroma di Morton, la terapia chirurgica

Con la terapia chirurgica, invece, si può asportare il neuroma di Morton in anestesia locale e in regime di day hospital con tre differenti modalità: la neurectomia, ovvero l’asportazione della porzione del tessuto fibroso dal nervo; la decompressione chirurgica, ovvero creare più spazio intorno al nervo sofferente; la neuroablasione criogenica che sfrutta le basse temperature per distruggere il tessuto fibroso che genera il dolore. La rimozione del tessuto fibroso può portare a una sensazione di intorpidimento permanente o generare nel tempo una recidiva.

Secondo le statistiche nell’85% dei soggetti colpiti da neuroma di Morton il trattamento chirurgico è risolutivo. Nell’80% di coloro che si affidano alla terapia conservativa i risultati sono efficaci, mentre per il 41% dei soggetti colpiti da neuroma di Morton il cambiamento di abitudini e stili di vita (tacchi più bassi e scarpe meno strette) sono sufficienti a ridurre i sintomi della patologia.


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