Per fortuna è andata bene a Papa Francesco, operato per una stenosi diverticolare all'intestino, situazione che si verifica quando i diverticoli, che sono piccole estroflessioni anomale del colon (sembrano dei sacchettini), portano a un restringimento del lume intestinale, impedendo così agli alimenti di transitare regolarmente, provocando dolore addominale e gonfiore.
«Nel mondo occidentale i diverticoli colpiscono meno del 10% degli under 40, ma questa percentuale cresce con il progredire dell'età fino al 75% dei soggetti con 80 anni, senza differenze di sesso. Insomma, metà della popolazione adulta ha questa condizione», spiega Marco Dal Fante, responsabile del Servizio di gastroenterologia ed endoscopia di Humanitas San Pio X.
«Molte persone, però, sono asintomatiche, e quindi scoprono di avere i diverticoli alla prima colonscopia che fanno. Ma il 25% dei pazienti sviluppa delle complicanze come la diverticolite, cioè l'infiammazione acuta di una parte del colon (in questi casi è solitamente quella a sinistra) che richiede l'intervento medico per scongiurare il pericolo più temuto connesso ai diverticoli, cioè la perforazione del colon. In altri casi i diverticoli "rientrano" col tempo ma possono lasciare delle cicatrici fibrotiche e rigide che portano a un progressivo restringimento del lume intestinale, fino ad arrivare alla stenosi». Che va operata. «Si elimina la parte del colon (resezione) che si è ristretta, ma anche altre zone dove si evidenziano eventuali diverticoli, per prevenire le recidive della malattia», spiega il dottor Dal Fante. «In anestesia generale e laparoscopia, quindi senza grandi tagli sull'addome (a meno che la situazione non lo richieda), tolta la parte malata si ricollegano le parti dell'intestino sane, ripristinando la sua piena funzionalità».
Come fare per scoprire se ci sono i diverticoli
Ma se si hanno sintomi o solo il sospetto che ci siano dei diverticoli, come scoprirli? «Consiglio una colonscopia virtuale, che si differenzia dalla colonscopia tradizionale perché "viaggia" all'interno dell'intestino per esplorarlo non con un endoscopio, ma con la tecnologia della Tac», spiega l'esperto.
«Meno invasiva e fastidiosa (ha la preparazione del giorno prima più soft rispetto al metodo classico, e la pancia deve essere gonfiata meno), ha il vantaggio di dare molte informazioni in più sull'intestino (per esempio anche lo spessore della sua parete) e anche sulla salute degli organi circostanti».
luglio 2021
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