di Valentino Maimone
I diverticoli sono molto più diffusi di quanto pensi: tra i 40 e i 49 anni riguardano circa il 25% della popolazione, mentre fra i più giovani la percentuale è del 10%. Se non si infettano non sai neanche di averli. Ma quando accade, sono dolori. Il dottor Massimo Bellini, dirigente medico dell’Unità operativa di gastroenterologia universitaria di Pisa ti spiega perché si formano e come intervenire in caso di infiammazione.
E’ colpa della dieta
«Le minuscole tasche si formano soprattutto nell’ultimo tratto dell’intestino, dove la pressione è maggiore e la muscolatura intestinale è meno resistente», spiega Bellini. «A favorirne la comparsa di solito è una dieta povera di fibre e ricca di carni rosse e grassi animali. Ma possono predisporre al problema anche altri fattori, come l’obesità e lo scarso esercizio fisico».
I sintomi dell’infezione
«Di per sé i diverticoli non danno disturbi ma, nel 10-15% dei casi, in queste sacche ristagna del materiale di scarto che causa un’alterazione della flora batterica. È la diverticolite». I sintomi? «Un dolore intenso, molto simile a quello dell’appendicite, che però colpisce sulla parte sinistra dell’addome. Compaiono inoltre febbre e gonfiore», spiega l’esperto.
Cosa fare subito
Anche se hai mal di pancia, non prendere antidolorifici: «Potrebbero ridurre la percezione del dolore e rendere più difficile per il medico capire se c’è il rischio di una peritonite in corso. Potrai prendere un antispastico, ma solo se lo specialista sarà d’accordo», spiega Bellini. Bisogna bere molta acqua. Da evitare, invece, tè e bibite gassate che possono aumentare l’infiammazione. Se nel giro di 24/48 ore non ci sono miglioramenti bisogna andare dal medico.
I test e la cura
Per confermare il sospetto di diverticolite bastano delle analisi del sangue mirate e un’ecografia addominale. «lo specialista prescriverà degli antibiotici (1-2 volte al giorno per almeno 5-6 giorni) e raccomanderà di tenere a riposo l’intestino con una dieta liquida (acqua e camomilla) finché i sintomi non diminuiscono o scompaiono», sottolinea Bellini. «Poi si potrà introdurre gradualmente riso in bianco, brodo vegetale, parmigiano, carne bianca ai ferri. Nella maggioranza dei casi in una settimana si guarisce. Altrimenti servirà il ricovero in ospedale, per seguire una terapia antibiotica più incisiva e una nutrizione per via endovenosa», avverte l’esperto.
Quattro regole per prevenire
«La migliore arma per evitare la diverticolite è arricchire la dieta di fibre con frutta, verdura e cereali», avverte il dottor Massimo Bellini. Ma ci sono anche altre indicazioni preziose. Ecco quali.
1 Bevi molto: fino a 2 litri d’acqua al giorno mantengono l’intestino idratato a dovere.
2 Non trattenerti: liberarsi quando si avverte lo stimolo è fondamentale per evitare l’accumulo di batteri in grado di facilitare l’infiammazione.
3 Pratica un’attività sportiva: fare movimento aiuta l’intestino a funzionare regolarmente.
4 Stai attenta alla dieta: limita carni rosse, grassi animali, dolci, condimenti elaborati e fritti. Non privarti invece dei frutti che contengono semini (uva, kiwi, fragole e frutta secca): non è vero che potrebbero finire nei diverticoli e infiammarli.
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Articolo pubblicato sul n.1 di Starbene 2016 in edicola dal 22/12/2015