di Margherita Monfroni
Dolori al basso ventre o in zona lombare, tensione al seno, mal di testa, spossatezza: quando il ciclo mestruale arriva, porta spesso con sé una serie di fastidi che possono rendere “quei giorni” particolarmente lunghi e sgradevoli.
Per comprendere quanto sia comune la dismenorrea, ovvero il corteo di disturbi generali o localizzati al basso ventre e nella zona pelvica che si presentano in concomitanza alle mestruazioni, basti pensare che, durante il ciclo, circa il 60% delle donne sperimenta crampi addominali, una condizione che risulta particolarmente dolorosa nei primi due anni dopo il menarca (ovvero la prima mestruazione) e che tende ad affievolirsi con l’età, nello specifico dopo la prima gravidanza.
Sintomi
Tra le manifestazioni tipiche della dismenorrea rientrano:
- dolore al basso ventre;
- sensazione di gonfiore addominale;
- dolore alla parte bassa della schiena e all’interno delle cosce.
Quando i crampi sono molto intensi, i sintomi possono includere anche mal di stomaco, nausea e vomito.
Cause
I crampi mestruali si verificano a causa delle contrazioni dell'utero, che è un muscolo. Se durante le mestruazioni l’utero si contrae eccessivamente, può premere contro i vasi sanguigni vicini interrompendo momentaneamente la fornitura di ossigeno destinata all'utero stesso. Ed è proprio questa mancanza di ossigeno all’origine di dolore e crampi nella zona pelvica.
Rimedi
In presenza di crampi da lievi a moderati, è sufficiente prendere l'aspirina o un altro analgesico come paracetamolo, ibuprofene o naprossene. Anche il calore può essere d’aiuto, pertanto appoggiare una borsa d’acqua calda sulla pancia o sulla parte bassa della schiena può dare sollievo.
Tra gli altri accorgimenti utili rientrano anche:
- riposarsi a sufficienza;
- evitare gli alimenti che contengono caffeina e o che sono molto salati;
- non fumare o bere alcolici;
- massaggiare la parte bassa della schiena e l’addome con movimenti lenti e circolari.
Dismenorrea secondaria
Se con “dismenorrea primaria” ci si riferisce ai crampi dovuti al ciclo, con il termine “dismenorrea secondaria” invece si indicano i dolori della zona pelvica causati da condizioni che affliggono il sistema riproduttivo. Tra queste rientrano:
- l'endometriosi, una problematica in cui il tessuto che normalmente riveste internamente l'utero (l'endometrio) cresce all'esterno dell'utero;
- la malattia infiammatoria pelvica (in inglese Pelvic Inflammatory Disease, PID), un'infezione batterica che solitamente ha origine nella parte superiore dell’utero e che può poi coinvolgere altri organi riproduttivi;
- la stenosi (ovvero il restringimento) della cervice, cioè della parte inferiore dell'utero, un disturbo che può essere causato da cicatrici così come dalla mancanza di estrogeni, una condizione tipica della menopausa;
- i fibromi uterini, ovvero delle formazioni benigne che originano dal tessuto muscolare dell’utero e che possono causare cicli abbondanti, emorragici e prolungati con anemia da carenza di ferro.
Ad ogni modo, se durante il ciclo mestruale si soffre di crampi molto intensi, inusuali o che durano per più di tre giorni, è consigliabile consultare un medico per individuare la causa e quindi risolvere efficacemente la manifestazione dolorosa.