Italiani promossi o bocciati in igiene dentale? I primi sono sicuramente molti di più di qualche anno fa, ma non tutti senza “debiti formativi”. Resistono ancora zone grigie di know-how persino su certi fondamentali, tipo l’uso dello spazzolino, e anche molta confusione su come, quanto, quando lavarsi e con che cosa.
Urge quindi un check periodico. «Che avviene innanzitutto durante la seduta di igiene professionale», spiega Giuseppe Allocca, docente di igiene dentale all’Università di Milano. «L’igienista usa strumenti che sono gli unici in grado di eliminare tartaro e placca datata, fornisce informazioni utili ed è il primo a segnalare al dentista se c’è qualcosa che non va». Ma vediamo intanto, con il nostro esperto, come te la cavi con la prova teorica.
Il collutorio può macchiare
VERO. «I collutori medicati, contenenti clorexidina, vanno usati solo su indicazione del dentista o dell’igienista dentale anche per non macchiare lo smalto. Ma pure i prodotti naturali da banco possono contenere sostanze che se usate a lungo pigmentano i denti temporaneamente», spiega l'esperto. «L’igienista dentale, comunque, riesce a eliminare tutte queste macchie. I collutori sbiancanti invece non causano ma non risolvono il problema».
Dopo mangiato occorre aspettare 20 minuti prima di lavarsi i denti
VERO E FALSO. «Aspettare 20 minuti è giusto ma se si assumono degli alimenti come succhi di frutta, agrumi o altri cibi acidi: il loro immediato contatto sulla superficie dei denti provoca nella bocca un repentino aumento dell'acidità, e allora con lo spazzolino puoi lesionare lo smalto in un momento di fragilità», spiega Allocca. «In tutti gli altri casi, se per esempio mangi la carne o la pasta che non sono cibi acidi, prima riesci a spazzolarti i denti meglio è. La bocca ha infatti un pH neutro e lavarla il più presto possibile tabilizza i suoi valori ed equilibri naturali».
Lo sbiancamento rovina lo smalto
DIPENDE. I dentifrici sbiancanti in commercio denominati come tali eliminano pigmenti alimentari come quelli lasciati dalla caffeina, ma non possono avere l’efficacia profonda dello sbiancamento professionale sulla poltrona del dentista, chiamato bleaching, e che non è pericoloso. Vengono infatti usate due sostanze sbiancanti: il perossido di carbamide e il perossido di idrogeno. Spesso arricchiti con il fluoro, questi agenti non danno nessun tipo di problema ai denti. Però non bisogna fare lo sbiancamento da soli, comprandolo per esempio sul web e poi eseguendolo con il fai da te, perché potrebbe danneggiare i tessuti molli del cavo orale. Inoltre, è fondamentale la visita preliminare dentistica prima di effettuare questa tecnica: se hai una carie o una gengivite devi curare quelle, poi penserai alla bellezza dello smalto.
Lo scovolino è meglio del filo interdentale
FALSO. Lo scovolino ha un’anima metallica con delle setole che rimuovono i residui alimentari dopo i pasti, ma anche il filo interdentale fa la stessa cosa, rimuovendo la placca batterica fra un dente e l’altro. La scelta su quale dei due usare dipende dagli spazi esistenti fra i denti (spazi interdentali o interprossimali). Per esempio lo scovolino è ideale quando si è creata nel paziente una perdita ossea e gengivale o in presenza di ponti protesici, e allora lo spazio interdentale aumenta, i residui si incastrano maggiormente, in modo più profondo e quindi hai bisogno di uno strumento specifico. Se la bocca è in salute e non c’è spazio per usare lo scovolino, è perfetto il filo interdentale. Non basta usarlo fra un dente e l’altro, ma occorre entrare nei primi 2 mm del solco gengivale, cioè nel colletto (è la gengiva libera, non attaccata al dente).
Le gomme che puliscono i denti non servono
VERO E FALSO. In sé non puliscono i denti, ma stimolano la produzione della saliva, detergente naturale che remineralizza anche lo smalto, rinforzandolo. Se hanno lo xilitolo è un valore aggiunto perché vanta un’azione antibatterica.
Mangiare certi cibi come la mela pulisce i denti
VERO. Ci sono alimenti che sono dei detergenti naturali. Una mela per esempio è farinosa, ha il fruttosio e non il saccarosio (più aggressivo). Vanno bene anche la carota, il finocchio e tutta la verdura e la frutta croccante. La frutta secca addirittura contiene arginina e Omega-3, che aiutano la remineralizzazione dello smalto.
Per attivare il dentifricio bisogna prima bagnarlo
FALSO. Lo spazzolino va bagnato quando è asciutto ma non dopo aver messo il dentifricio, perché puoi asportare molti di quei principi attivi che contiene. Poi va usato per il tempo minimo necessario, che sono i tre minuti canonici. Lo spazzolino di tipo medio va bene nell’80% dei casi, quello duro è meglio non uti li tilizzarlo. Che sia più forte non garantisce maggiore pulizia, è la tecnica corretta di spazzolamento che pulisce bene.
Il collutorio sostituisce lo spazzolino
FALSO. Il collutorio non è l’acqua santa. Aiuta a diminuire l’adesione dei batteri ai denti che all’inizio sono ancora sotto forma di placca batterica (una sorta di poltiglia contaminante), se poi però non li rimuovi con lo spazzolino il collutorio da solo non è sufficiente. Meglio però usarlo la sera, anche perché durante le fasi notturne diminuisce la produzione di saliva e la motilità della lingua, che ha la funzione di autodetersione della bocca. La saliva contiene dei disinfettanti naturali e remineralizzanti, che quindi hanno lo scopo di rinforzare il dente dopo l’eventuale perdita di minerali causati dall’assunzione di alimenti acidi. Come il lisozima, un disinfettante naturale che di notte viene prodotto in minore quantità, dando via libera ai batteri patogeni.
Gravidanza e allattamento fanno danni al sorriso della mamma
VERO. Si ha una perdita di minerali dallo smalto, ma soprattutto si verificano le cosiddette gengiviti gravidiche. Colpa della modificazione degli equilibri ormonali che portano a un’infiammazione gengivale, pericolosa se diventa sistemica anche per il bambino. Quindi va fatta una seduta di igiene orale obbligatoria fra il quarto e quinto mese di gravidanza, che di solito è il periodo in cui compare di più il problema.
Se hai l'alito cattivo è colpa del tartaro
VERO. Il tartaro è responsabile dei cattivi odori nell’80% dei casi. Ed è il segnale che il momento dell’igiene non è arrivato, ma è addirittura in ritardo. L’alitosi si ha però anche per infiltrazioni di otturazioni o carie attive ma non ancora diagnosticate. I denti gialli invece sono genetici. Fanno parte del fenotipo della persona, un po’ come il colore della pelle e degli occhi ed è ereditato dai genitori. Lo determina la dentina, che è quello strato sotto lo smalto. Ma è possibile sbiancarli professionalmente.
I denti da latte basta lavarli una volta al giorno
FALSO. Vanno trattati come i denti permanenti e lavati come quelli definitivi, che iniziano a spuntare fra i 6 e i 13 anni. Devono essere protetti perché più esposti alla carie e alle infezioni, che provocano dolore. La caduta precoce di un dentino poi, può dare in futuro problemi di allineamento. L’igienista può consigliare degli spazzolini appositi per ogni fase della dentizione.
Usare lo stuzzicadenti aiuta l'igiene
FALSO. Per eliminare i residui più grossolani di cibo dopo un pasto (ma solo quelli) meglio allora usare dei dispositivi in silicone a forma di stuzzicadenti che trovi in farmacia. Quello “classico” si può rompere lasciando frammenti fra i tessuti dei denti e poi è poroso, quindi passando da parte a parte, può spostare la placca da un lato in un’altra zona. E poi non la rimuove.
Se hai l’apparecchio lo spazzolino non basta
VERO E FALSO. Lo spazzolino è la base. Se poi l’apparecchio è fisso si possono usare gli scovolini per pulire intorno agli attacchi. Inoltre c’è un filo particolare più grosso e spugnoso che serve per pulire bene dove non arriva lo spazzolino. L’idropulsore o doccetta orale invece, che spruzza acqua a una certa potenza serve a rimuovere le macromolecole che rimangono incastrate fra un dente e l’altro. Attenzione a non usare la massima potenza del getto e soprattutto a non indirizzare la forza dell’acqua verso la gengiva perché così, invece di rimuovere la placca dalla cavità gengivale, la spinge sotto i tessuti. L’idropulsore va usato dopo lo spazzolino, e arriva dove quest’ultimo non può.
Se le gengive sanguinano hai lavato bene i denti
FALSO. La gengiva che sta bene non sanguina, a meno che non esageri davvero con lo spazzolamento, lo fai male o con uno spazzolino non adatto, troppo duro per esempio. I denti vanno spazzolati dal bordo gengivale lungo tutto il dente e verso l’esterno, con un’inclinazione di 45 gradi, usando lo spazzolino come una scopa che non torna mai in su. Quindi parti inserendolo nel solco gengivale a 45 gradi, e poi fai una rotazione passando su tutta la superficie del dente fino alla punta. Attenzione: sempre con la bocca aperta altrimenti lo sporco passa da un’arcata all’altra (molti la tengono chiusa con i denti serrati).
Lo spazzolino elettrico è il migliore
VERO. Le ultime generazioni hanno superato in efficacia lo spazzolino manuale. Il difetto di certi spazzolini elettrici del passato era quello di non avvertire il paziente se calcava troppo, danneggiando potenzialmente i tessuti orali: gli ultimi hanno dei sensori che evitano questo problema. In più alcuni, oltre a fare la roto-oscillazione che rimuove la placca, eseguono anche la pulsazione, che rimuove i residui, quindi garantiscono una pulizia completa. Lo spazzolino elettrico fa quasi tutto da solo, ma occorre mantenere l’angolazione a 45 gradi e pulire un dente alla volta sempre con la bocca aperta, da destra verso sinistra e per tutti i lati. Però il consiglio è di alternarlo a quello tradizionale, per avere una pulizia varia e di tutti i tipi.
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