di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
Da circa un mese è ricomparsa su whatsapp una bufala che ha origini lontane. Si tratta di un messaggio per chiedere al più presto una donazione di sangue per una bambina gravemente malata. Nel messaggio si trovano i riferimenti (nome, cognome e numero di telefono) della persona che per prima ha lanciato l’appello. Si tratta di una bufala.
Il messaggio originale risale a tre anni fa e riguardava una donna che, per aiutare per davvero una bambina di Terni, aveva inoltrato questo appello ai suoi contatti. Da allora il messaggio ritorna e si rinnova ma non smette di tormentare l’autrice originale che aveva, in buona fede, inserito i suoi contatti personali.
È la stessa AVIS, Associazione volontari italiani del sangue, che ha provveduto a rilasciare un comunicato smentendo il contenuto del messaggio, bollandolo come la più classica delle catene di Sant’Antonio, e ricordando che per verificare la veridicità di tale richieste e sufficiente recarsi sul portale dell’AVIS: è lì che vengono comunicate le reali necessità dei centri trasfusionali italiani.
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Articolo pubblicato sul n. 15 di Starbene in edicola dal 27/03/2018