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Le malattie “femminili” che colpiscono gli uomini

Disturbi alimentari come l’anoressia, pubertà precoce, osteoporosi: oggi anche il sesso maschile soffre sempre più spesso di disturbi tipicamente femminili

credits: iStock



Anoressia, pubertà precoce, osteoporosi sono malattie e disturbi tipicamente femminili che colpiscono anche gli uomini. Di recente, l’Associazione medici endocrinologi ha sottolineato il problema delle malattie maschili “nascoste”, invitando tutti ad alzare la guardia.


Anoressia: a rischio i forzati della palestra
A destare maggiori preoccupazioni è proprio l’anoressia. A dispetto di quanto si creda, non è a esclusivo appannaggio del gentil sesso. Al pari di altre patologie, declinate soprattutto al femminile, sull'anoressia maschile pesa spesso un ritardo diagnostico che fa la differenza. L'anoressia colpisce circa un uomo ogni quattro donne e i casi maschili sono in aumento.

«Oggi anche il sesso forte è bombardato da stereotipi di bellezza focalizzati sulle forme del corpo cui uniformarsi. Nel mirino ci sono gli adolescenti, così come adulti e bambini», spiega la dottoressa Simonetta Marucci, endocrinologa del Centro disturbi del comportamento alimentare Palazzo Francisci a Todi (Perugia). Nei maschi la malattia ha però tratti più subdoli, difficilmente si manifesta con la perdita di peso importante che nel gentil sesso funziona da campanello d’allarme: «Il più delle volte si cela dietro una pratica fisica compulsiva, portata avanti a suon di sfiancanti allenamenti con pesi e manubri che hanno come unico obiettivo  lo sviluppo dei muscoli, anche con l’aiuto di “integratori” a base di anabolizzanti, magari recuperati in rete», spiega l’esperta.

«Perciò, mai sottovalutare se figli e compagni si trasformano all’improvviso in forzati della palestra e, per rincorrere una forma fisica da mister muscolo, si isolano e iniziano a selezionare in modo esagerato i cibi: tassativamente sani
e di cui si conosca perfettamente la filiera».

Se ci sono sospetti meglio parlarne col medico o contattare l’800180969, il numero verde Sos per i disturbi alimentari: oltre a offrire un servizio  di counseling e ascolto,  se necessario può indicare il centro oppure l’ambulatorio per i disturbi alimentari più vicino.


Pubertà precoce: quali sono i segnali
Anche la pubertà precoce non riguarda solo il sesso femminile: secondo uno studio condotto su circa 3500 ragazzi, il 6% dei bambini raggiunge in anticipo la pubertà.  Per le bambine si tocca quota 16% (Journal of Adolescent Health) «Colpa del peggioramento delle condizioni ambientali, in particolare degli inquinanti in acqua, cibi
e atmosfera, primi fra tutti gli ftalati», spiega il professor Vincenzo Toscano, endocrinologo a Roma e past President dell’Associazione medici endocrinologi. «Queste sostanze funzionano al pari degli estrogeni, che durante la pubertà accelerano anche nei maschi la chiusura delle cartilagini di allungamento delle ossa, intimando l’alt alla crescita in altezza.

Questo processo dà il via alla produzione degli ormoni (le gonadotropine) che avviano la funzione dei testicoli e lo sviluppo sessuale, destinato in caso di pubertà precoce ad anticipare la sua naturale tabella di marcia». I segnali: «Un cambiamento dell’odore, l’allungamento repentino del piede, l’ingrossamento dei testicoli e un aumento della misura del pene», continua Toscano.

«Se avvengono con forte anticipo (anche 3-4 anni prima) rispetto agli 11-14 anni, meglio rivolgersi a un centro specializzato di endocrinologia pediatrica. Esistono cure per rallentare lo sviluppo puberale che danno modo alle ossa di allungarsi per un arco di tempo più prolungato, permettendo al bambino di guadagnare quei 20-30 cm in più che gli sono garantiti se lo sviluppo avviene nei tempi previsti da madre natura».


L'osteoporosi colpisce anche gli uomini

Molti uomini pensano di essere immuni all’osteoporsi, errore che causa un ritardo nella diagnosi di questa malattia. I dati dicono che ne è affetto il 14% degli “over” di sesso maschile (fonte: salute.gov.it).

Certo, ci sono alcune differenze di genere, come per esempio l’età di insorgenza: il rischio scatta dai 65 anni e non, come capita alle donne, dopo i 55. «La massa ossea maschile è più alta già in partenza e non si “misura” col brusco calo degli estrogeni tipico della menopausa, ma con quello del testosterone, più lento e graduale, che scandisce l’andropausa», spiega il professor Andrea Giustina, endocrinologo a Milano e presidente della Società europea di endocrinologia.

«Per evitare brutte sorprese mai sottovalutare i segnali che funzionano da spia, come fratture da traumi dovute a incidenti lievi o l’abbassamento della statura anche di pochi centimetri». Attenzione anche per chi fuma, beve alcolici, assume farmaci a base di cortisone o antiandrogeni (per curare il tumore della prostata), presenta malattie croniche come diabete, celiachia o artrite reumatoide: «Tutti fattori che possono contribuire a demineralizzare lo scheletro. Meglio parlare col medico di famiglia.
Se necessario, per fare chiarezza basta una mineralometria ossea computerizzata (Moc), che andrebbe messa in nota da tutti i maschi intorno ai 70 anni».


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Articolo pubblicato sul n. 12 di Starbene, in edicola e nella app dal 3 marzo 2020



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