La polmonite è una malattia spesso sottovalutate, nonostante l’alta pericolosità. Ci riferiamo alle polmoniti batteriche che ogni anno, nel nostro Paese, provocano la morte di circa 11 mila persone, con un numero di ricoveri in continuo aumento (+6% nel 2017 rispetto all’anno precedente).
Chi rischia di più
«La polmonite è subdola perché ha un’evoluzione variabile: da un lato può portare al pronto soccorso e costringere al ricovero in terapia intensiva; dall’altro è capace di manifestarsi in forme modeste che si possono curare a casa», spiega il dottor Claudio Farina, direttore dell’Unità di microbiologia e virologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. «Molto dipende dalle condizioni del paziente, più a rischio di complicanze se già soffre di altre patologie: per esempio influenza, malattie croniche dell’apparato respiratorio come le Bpco, o strutturali del polmone come la fibrosi cistica».
Chi deve vaccinarsi
Secondo un’indagine condotta da AstraRicerche solo un italiano over 65 su dieci, è consapevole del rischio di poter contrarre la malattia. Eppure, la polmonite tende a colpire soprattutto gli anziani, a causa del sistema immunitario più debole: «Per questa fascia di popolazione, così come nel caso di cardiopatici, diabetici e immunodepressi, la migliore forma di prevenzione sono le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica, cioè quella contro uno dei più comuni batteri responsabili della polmonite. Se il microbo arriva, l’organismo ha già le armi per difendersi e finisce per eliminarlo», sottolinea il dottor Farina.
Come evitare i contagi
Il tipico veicolo di trasmissione delle polmoniti sono le particelle di saliva trasmesse da soggetti già ammalati attraverso colpi di tosse, starnuti o anche solo quando si parla. «Tra le categorie più a rischio polmonite c’è chi per lavoro deve frequentare i bambini. Specialmente i bimbi piccoli tendono a starnutire o tossire senza coprire la bocca, così i virus e gli altri microbi hanno campo libero», aggiunge Farina. Un comportamento che purtroppo mantengono anche alcuni adulti: «Chi tossisce o starnutisce dovrebbe sempre coprire la bocca per evitare il propagarsi delle sue goccioline di saliva infetta.
Un fazzoletto è uno scudo decisamente più igienico rispetto alla mano (che poi deve essere lavata), perché si può gettare via senza problemi. Se poi lo starnuto o il colpo di tosse sono talmente repentini che non si fa in tempo ad afferrare un fazzoletto, consiglio di proteggere la bocca con la piega del gomito», suggerisce l’esperto. Inoltre è indispensabile lavare sempre le mani dopo averle strette a qualcuno, dopo un viaggio in autobus, un giro al supermercato e, soprattutto, aver fatto tappa in un bagno pubblico. La corretta prevenzione include anche altre strategie come coprirsi bene contro il freddo ed evitare il fumo: «Danneggia le difese dell’organismo e rende il polmone più esposto all’aggressione di virus e batteri», aggiunge l’esperto.
Come si cura la polmonite
La terapia della polmonite dipende prima di tutto dalla sua gravità: «Se batterica (la più diffusa tra gli adulti) e di lieve entità, il medico prescrive di solito antibiotici per via orale come una betalattamina per non meno di cinque giorni.
Quando il problema è più serio, la stessa terapia va prolungata, eventualmente aggiungendo anche un macrolide. Se non dà risultati, possono rendersi necessari altri medicinali, come i chinolonici», sottolinea Claudio Farina, che è membro del consiglio direttivo dell’Associazione microbiologi clinici italiani.
A scuola di prevenzione con Ale&Franz
Ale&Franz si trasformano in Polmo&Nite. Il duo comico interpreta due batteri che, dall’interno di un fantomatico quartier generale, le provano tutte pur di contagiare gli umani a colpi di tosse e starnuti. Premendo un pulsante rosso sulla plancia della sala comandi, cercano di diffondere la polmonite nelle più tipiche situazioni in cui ciò avviene nella realtà. È la campagna di sensibilizzazione lanciata dal gruppo farmaceutico Pfizer, una miniserie in quattro episodi da 1 minuto ciascuno, visibile su YouTube (basta cercare “Azione prevenzione” oppure “Polmo&Nite”).
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Articolo pubblicato sul n. 6 di Starbene in edicola dal 21 gennaio 2020