QUALI SONO LE CURE DISPONIBILI?
Non ne esiste una definitiva, ma ci sono terapie utili per tenere sotto controllo i sintomi, rallentare la progressione della malattia e limitare il suo impatto su qualità della vita e mortalità. «Si usano broncodilatatori per inalazione, da prendere quotidianamente, una o due volte al giorno, a seconda del tipo.
Ne esistono diversi, che appartengono a due categorie: gli anticolinergici e i beta 2 agonisti, da usare da soli o, per un effetto amplificato, combinati fra loro. Ma possono anche essere associati a farmaci che agiscono contro l’infiammazione: cortisonici da inalare o inibitori della fosfodiesterasi 4 da prendere per bocca», spiega il professor Blasi.
«La scelta dipende da caso a caso: l’abbinamento con cortisonici, per esempio, è più utile se la Bpco deriva da un’asma, mentre quello con gli inibitori in caso di preponderanza di bronchite cronica». Tenere otto controllo la situazione è importante perché se la malattia peggiora porta a un’insufficienza respiratoria che rende necessaria la somministrazione di ossigeno (ossigenoterapia) o la ventilazione meccanica.