di Valeria Ghitti
Sulle etichette degli energy drink non sarà più possibile sottolineare la capacità di queste bevande di aumentare l’attenzione o la concentrazione. A vietarlo è stato recentemente il Parlamento europeo, che ha ritenuto pericolosi questi annunci in quanto possono incoraggiare l’abuso da parte degli adolescenti, tra i maggiori consumatori di bibite energizzanti. Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), le beve regolarmente il 68% degli adolescenti e persino il 18% dei bambini. Certo, sono analcoliche, ma hanno ingredienti che è bene limitare.
CONTENGONO CAFFEINA
Gli energy drink sono ricchi di caffeina, sostanza eccitante proveniente dal caffè, ma anche da piante come matè, guaranà o noce di cola. «Mal di testa, insonnia, disturbi del comportamento, tachicardia: sono tutti possibili effetti collaterali di un eccesso di caffeina», spiega Michelangelo Giampietro specialista in scienza dell’alimentazione e medico dello sport, a Roma. «Esagerare è facile perché, in media, una lattina da 250 ml ne contiene 80 mg (come circa 2 tazzine di espresso), e la dose massima giornaliera consigliata dall’Efsa per bimbi e adolescenti, è di 3 mg per chilo di peso. Meglio limitarla il più possibile, soprattutto negli under 13, tanto più che la caffeina si trova anche in altri prodotti, come il cioccolato».
SONO MOLTO DOLCI
Contengono tanto zucchero quanto le altre bibite industriali, cioè circa 27 g per una lattina da 250 ml: «Vale quindi lo stesso invito a un consumo occasionale e, comunque, a non berne più di una non più di una al giorno, per evitare di favorire sovrappeso, obesità e carie», ricorda Giampietro. Un limite da rispettare anche in considerazione della presenza dell taurina: «Questa sostanza, prodotta anche dal nostro organismo, non sembra destare preoccupazioni, ma per precauzione il Ministero della salute ha fissato un limite giornaliero di 1 grammo (la quantità presente in una lattina), per quella introdotta attraverso integratori e simili».
CON L'ALCOL DIVENTANO PERICOLOSI
Il 53% degli adolescenti associa le bibite energetiche a birra e liquori, sperando di smorzare l’effetto sedativo e depressivo dei drink. «Ma è una miscela “esplosiva”: gli energy drink fanno sentire apparentemente più svegli e pronti però, nella realtà, i sensi sono ugualmente appannati. Quindi si finisce per sottovalutare il livello di ebbrezza, continuando a bere o esponendosi a condizioni di pericolo», conclude il dottor Andrea Poli, presidente della Nutrition foundation of Italy.
OCCHIO ANCHE ALLE BIBITE SPORTIVE
Un recente studio inglese ha messo sotto accusa le bevande isotoniche per gli sportivi perché favorirebbero carie e sovrappeso: «Gli sport drink, per agevolare una vera idratazione e il recupero delle energie, devono contenere sodio e glucosio, oltre ad altri sali. I prodotti in commercio non seguono la composizione ottimale perché, per avere un mercato più ampio, contengono più zuccheri che sali, pur non raggiungendo il quantitativo delle bibite classiche (in media 10 g in 250 ml)», spiega il dottor Michelangelo Giampietro. «Inoltre, sono concepiti e indicati solo per chi fa attività fisica intensa, cioè almeno un’ora di fila di allenamento in condizioni normali, o un impegno fisico men prolungato ma in situazioni di forte umidità e calore. In tutti gli altri casi basta l’acqua», specifica l’esperto.
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Articolo pubblicato sul n° 33 di Starbene in edicola dal 2 agosto 2016