Colpo di frusta: cos’è, cause, sintomi, soluzioni

Tamponamenti in auto, brutte cadute o scontri fisici sono le principali cause di questo infortunio a carico del tratto cervicale. Nella maggior parte dei casi si risolve nell’arco di poche settimane, altre volte invece la sintomatologia risulta più grave e persistente



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Esito frequente degli incidenti stradali, il colpo di frusta è un brusco movimento della testa dove il collo supera i limiti fisiologici di movimento: in particolare, si verifica quando il capo si flette bruscamente all’indietro per poi piegarsi di nuovo, con pari forza, in avanti.

«Questo infortunio interessa la parte alta della colonna vertebrale, cioè il tratto cervicale, coinvolgendo vertebre, muscoli e legamenti», descrive il dottor Massimo Casati, coordinatore del Servizio di Ortopedia e Chirurgia Ortopedica presso il Centro Diagnostico Italiano. «Il nome si ispira proprio allo schioccare della frusta, che compie tipicamente un movimento all’indietro e poi in avanti».

Quali sono le cause del colpo di frusta

Se gli incidenti d’auto (soprattutto i tamponamenti) sono la causa più frequente del colpo di frusta, altre circostanze a rischio sono gli episodi di violenza fisica (come pugni o scossoni), una brutta caduta (per esempio sugli sci) oppure la pratica di discipline sportive caratterizzate da scontri fisici (come boxe, kickboxing o karate).

«Tutte le volte in cui il collo va in iperestensione all’indietro e poi in iperflessione in avanti si verifica questo problema», spiega l’esperto.

Quali sono i sintomi del colpo di frusta

Nella maggior parte dei casi, i sintomi del colpo di frusta compaiono entro 24 ore, perché l’adrenalina rilasciata per lo shock dopo l’incidente è in grado di nascondere il dolore provocato dal trauma per molte ore.

«Con il passare del tempo, invece, possono comparire dolore al collo, sensazione di rigidità, mal di testa, vertigini, nausea, malessere generale e, talvolta, anche visione offuscata, ronzii nelle orecchie e difficoltà di concentrazione. Questi ultimi dipendono più da una suggestione individuale che da un reale problema, per cui difficilmente ci può essere un riscontro obiettivo da parte del medico», tiene a precisare il dottor Casati.

Quali sono le conseguenze del colpo di frusta

Il colpo di frusta può essere di diversa gravità, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di una semplice contrattura muscolare, che regredisce nell’arco di poche settimane.

«Talvolta, invece, la sintomatologia dolorosa può persistere per diversi mesi: questo si verifica soprattutto in presenza di condizioni preesistenti al trauma, come cervicalgia o artrosi cervicale, di cui il colpo di frusta aggrava i sintomi», evidenzia il dottor Casati.

Come si diagnostica il colpo di frusta

La diagnosi del colpo di frusta si basa principalmente sull’anamnesi, ovvero sulla raccolta di informazioni circa la dinamica dell’evento traumatico.

«Se dopo un incidente compare una sintomatologia dolorosa a carico del collo, è bene recarsi al pronto soccorso più vicino per sottoporsi a una radiografia cervicale, in modo da escludere rotture legamentose, erniazioni discali o fratture vertebrali», specifica l’esperto. Talvolta, a una ventina di giorni dal trauma, l’ortopedico può prescrivere anche una radiografia dinamica, dove il tratto cervicale viene osservato lateralmente nella posizione di massima flessione e massima estensione.

Come si cura il colpo di frusta

Il trattamento del colpo di frusta dipende dalla gravità del trauma subito e dalle conseguenti lesioni.

«Se il trauma è lieve o modesto, può essere prescritto per 2-3 settimane l’utilizzo di un collare ortopedico, che permette di immobilizzare il tratto cervicale per proteggerlo da ulteriori sollecitazioni e velocizzare la guarigione», indica il dottor Casati.

«Parallelamente, per ridurre il dolore, viene associata una terapia a base di antinfiammatori e miorilassanti». Al termine di questo periodo, l’ortopedico valuterà la necessità di ricorrere a sedute di fisioterapia, massoterapia, tecarterapia o altri trattamenti mirati. Nei casi più gravi, invece, bisogna valutare l’esito del trauma per trovare la soluzione più idonea, chirurgia compresa.


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