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Fibromialgia e dolore cronico: cosa fare al cambio di stagione

Per gestire il dolore cronico, meglio evitare di gettarsi sui farmaci e tentare il fai-da-te. Servono medicine ad hoc e accorgimenti preventivi, utili anche al variare delle temperature, come spiega un esperto di fibromialgia

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di Cinzia Testa


Sono in molti ancora oggi a non saperlo, ma la cura del dolore è un diritto sancito da una legge ben precisa, la numero 38/2010. L’errore più comune? Ritenere che le terapie vengano riservate solo a chi soffre di dolore oncologico. Ma non è così. La legge facilita la vita a chi soffre di dolore cronico. Vale a dire, a chi ha una sofferenza che non è più legata alla malattia originale, ma che è diventata a sua volta una malattia a sé, come la fibromialgia. Ci teniamo a ricordarlo anche in occasione della Giornata Mondiale della Fibromialgia che quest'anno ricorre il 12 maggio.


Dolore: non ricorrere al fai-da-te

Molto spesso il dolore cronico viene gestito con il fai-da-te. Il risultato è che appena il 18% degli italiani lo controlla in maniera realmente efficace.

«I pazienti curano il dolore quasi sempre soltanto con antinfiammatori non steroidei», interviene il dottor Angelo Testa, Presidente Nazionale SNAMI, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani.

«Il problema è che trattandosi spesso di farmaci da banco, ne sottovalutano i possibili rischi e li usano a vanvera, senza tenere conto delle differenze fra analgesici o antinfiammatori, senza considerare l’importanza di impiegarli per tempi ragionevolmente brevi e a dosaggi non eccessivamente elevati. Questi farmaci sono preziosi, ma vanno usati in modo appropriato e quando serve».


Come gestire il dolore quando cambia la stagione

In otto caso su dieci il dolore è dovuto a mal di schiena o in generale a problemi articolari come l’artrosi e la fibromialgia. E oltre alle cure farmacologiche ad hoc per contrastare il dolore, è importante mettere in pratica alcuni suggerimenti, che hanno un effetto benefico preventivo sulle crisi dolorose.

Questo sempre e soprattutto nei periodi di bruschi cambiamenti climatici. «Non è una questione di caldo e di freddo, quanto il momento di variazione della condizione meteorologica oppure del clima, che determinano il modificarsi del sintomo», sottolinea Paolo Valli, fisioterapista e coach del dolore. «Lo noto durante le sedute con i miei pazienti: molte volte infatti mi sento dire che sta per cambiare il tempo, perché è aumentato il dolore. Oppure, soprattutto nel caso della fibromialgia, che è in arrivo l’umidità dal momento che si sta incrementando il senso di stanchezza».

Le soluzioni per evitare il più possibile i dolori “da clima” non mancano. A partire dal movimento. «Bisogna sforzarsi ed eseguire sempre esercizi di allungamento e di stretching che hanno un effetto antalgico», continua Paolo Valli, che è anche autore del libro La tua svolta al dolore. «E in caso di lavoro alla scrivania, alzarsi ogni due ore per “sgranchire” le gambe. È sufficiente fare quattro passi per migliorare la situazione».

Sì anche a una dieta sana, con molta frutta e verdura, poco sale, pochi zuccheri semplici e complessi (come dolci e pasta). «Bisogna anche seguire il consiglio delle nostre mamme», conclude il coach. «E avere sempre con sé una sciarpa leggera ma calda da indossare in caso di bruschi cambi di temperatura. Questo, per evitare che la muscolatura si irrigidisca, con un inevitabile aumento del dolore».

articolo pubblicato nel 2018 e aggiornato il 30 aprile 2020


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