di Davide Racaniello
Un po' come negli adulti, ma con una maggiore dipendenza dalle fonti alimentari, la carnitina è in parte prodotta endogenamente già dai primi mesi di vita. In queste fasi, tuttavia, l’assunzione attraverso il latte costituisce una fonte di assoluta importanza per il corretto approvvigionamento di questa molecola.
Decisamente più a rischio è invece l’equilibrio in neonati allattati al seno da madri vegane o in bambini svezzati con metodiche dietetiche alternative, che non prevedono il consumo di alimenti di origine animale.
Carenze di carnitina in età pediatrica
Fortunatamente rare, le carenze di carnitina nei primi anni di vita ma anche in età adolescenziali possono ripercuotersi seriamente sullo stato di salute generale.
Ritardi nella crescita, inappetenza, calo ponderale, astenia, irritabilità e declino delle difese immunitarie possono essere alcuni sintomi descrivibili in queste circostanze.
L’utilità della carnitina in età pediatrica
La supplementazione con carnitina in età pediatrica, che dovrebbe necessariamente essere consigliata dal pediatra, risponde solitamente ad un’aumentata richiesta di questa molecola o ad uno stato carenziale, magari legato a deficit nutrizionali, o nei casi più seri, a difetti genetici.
In queste circostanze, l’uso adeguato di carnitina si è rivelato prezioso nel migliorare l’appetito, contribuendo al recupero ponderale, ridurre la sensazione di fatica e migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti anche in poche settimane di trattamento.
Molti studi, stanno cercando di chiarire l’utilità di questa molecola, soprattutto in forma acetilata, nella gestione di patologie neurologiche gravi.