Cisti: mini guida per riconoscerle

Questi corpuscoli rotondeggianti di solito non provocano dolore, ma creano qualche ansia. Scopri cosa sono e come si curano



di Ida Macchi

La loro scoperta è quasi sempre occasionale: tastando la pelle, magari mentre ti insaponi sotto la doccia, ti accorgi della presenza di uno o più corpuscoli rotondeggianti e in rilievo che non avevi mai notato prima.

La prima reazione è quasi sempre d’allarme: ti chiedi se quelle “palline” non siano sospette. Per non andare inutilmente in ansia, eccoti una piccola guida per sapere di cosa si tratta. Potrai chiedere conferma al medico con tutta tranquillità.

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UNA “GOMMA” SOTTOPELLE

Hai un rigonfiamento con una consistenza morbido- elastica, di una dimensione che varia dai 2 ai 6 centimetri. La pelle ci scorre libera sopra, e non senti dolore. I linfonodi che controllano l’area in cui è localizzata non sono gonfi o dolenti

Potrebbe trattarsi di un lipoma - «È un tumore benigno del tessuto adiposo dovuto a un accumulo di grasso, contenuto in una sorta di involucro », spiega Magda Belmontesi, dermatologo,docente al Master di medicina estetica dell’Università di Pavia.

«Può essere localizzato in qualsiasi punto del corpo (testa compresa, a eccezione di mani e piedi) e può essere più d’uno. Con il tempo il lipoma può aumentare di volume, ma non c’è nessun rischio che possa evolvere in qualcosa di maligno. È un problema estetico». 

Fai così - «Consulta il dermatologo: con la visita è in grado di confermare la diagnosi», spiega la nostra dermatologa. «Nei casi dubbi, può prescriverti un’ecografia cutanea. Poi, se le dimensioni del lipoma sono molto voluminose e magari la formazione va a comprimere nervi, tendini o vasi sanguigni vicini, può proporti di asportarlo chirurgicamente con un piccolo intervento ambulatoriale.

Non esiste, infatti, nessun farmaco in grado di scioglierlo. In anestesia locale, il dermatologo incide la pelle e asporta l’accumulo di grasso con tutto il suo involucro, e poi provvede a suturare la ferita con punti riassorbibili. La guarigione avviene in 8-10 giorni».

CAPOCCHIE DI SPILLI

Sugli zigomi e l’area perioculare ti sono comparsi dei puntini bianchi di piccole dimensioni e consistenza dura, simili a capocchie di spilli. Non sono dolorosi. 

Probabilmente sono cisti cornee Note anche come grani di miglio, sono accumuli benigni di cheratina, una delle sostanze che compongono la pelle», spiega la dottoressa Belmontesi. «La loro formazione è legata a una predisposizione, ma può essere favorita e peggiorata da accumuli di cellule morte e detriti, dovuti all’uso di creme molto grasse che magari non rimuovi correttamente, la sera, con un adeguata detersione».

Fai così «Rivolgiti al dermatologo che provvederà a eliminare i granellini incidendo la cute con la punta di un ago», spiega la dermatologa. «Per prevenirne la comparsa, pulisci il viso ogni sera con un detergente (gel, sapone liquido, mousse, latte, acqua micellare), usando un panno di microfibra, o una spazzolina da viso con setole molto morbide, che ti aiutano a eliminare cellule morte, smog e sporcizia. 

Se hai la pelle molto grassa, due volte alla settimana effettua uno scrub o un gommage con detergenti a microgranuli. Applicali sulla pelle bagnata con movimenti circolari lenti, senza esercitare una pressione eccessiva».

PALLINI GRIGIASTRI

Sotto la pelle, soprattutto della schiena, del torace, del décolleté, dei glutei e delle braccia, hai dei pallini con dimensioni che non superano i 2-3 centimetri. Hanno una colorazione grigiastra, una consistenza morbida e non fanno male. 

Potrebbero essere cisti sebacee Si tratta di accumuli del grasso che contribuisce a mantenere ben lubrificata la pelle», spiega la dottoressa Belmontesi. «La loro comparsa è più facile se la tua pelle, per natura, è grassa o seborroica, oppure se è impura, con tendenza all’acne. Queste cisti sono benigne e, a volte, si riassorbono da sole».

Fai così «Dovrai iniziare a usare prodotti utili a contrastare la pelle seborroica, la formazione e il riassorbimento di queste microcisti», suggerisce la nostra esperta. «Quelli ideali sono creme esfolianti a base di acido retinoico, acido salicilico o glicolico che ti aiutano a rimuovere le cellule morte e l’eccesso di sebo e a riaprire i follicoli. 

Metti in nota anche un peeling medico con acido salicilico, che ha un’azione purificante e batteriostatica. Se invece le cisti si sono infiammate (diventano rosse, dolenti, o addirittura colme di pus), il dermatologo può prescriverti creme antibiotiche, mentre se ci sono piccole raccolte di pus, provvede a ripulirle.

Se sono molto voluminose, può eliminarle chirurgicamente: con una piccola incisione, ambulatorialmente e in anestesia locale. I punti sono riassorbibili e la guarigione avviene in 7-8 giorni».

QUANDO FARE SUBITO UN CONTROLLO

Le cisti in genere sono formazioni benigne ma in alcuni casi è meglio sottoporre subito la “pallina” a un controllo del medico. Eccoli.

>Ti accorgi che la cute sopra la cisti è arrossata e calda al tatto. Oppure i linfonodi della zona in cui è localizzata la formazione (per esempio quelli dell’inguine se è su una coscia o quelli del collo se è sul decolleté) appaiono ingrossati e magari hai anche qualche linea di febbre. Questi sintomi potrebbero segnalare che la cisti è infiammata, o che si è trasformata in un ascesso.

>La formazione non ha una consistenza gommosa ma è dura, oppure è poco mobile ed è aderente ai tessuti sottostanti: merita un accertamento diagnostico per escludere patologie più serie.

Articolo pubblicato sul n.25 di Starbene in edicola dal 07/06/2016

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