Per chi ha avuto un tumore sapere cosa può o non può mangiare è di importanza fondamentale. La bella novità è che oggi tutti i pazienti oncologici hanno a disposizione un portale scientifico sulla dieta anticancro.
«Collegandosi online si può entrare nelle diverse sezioni che affrontano il tema dell’alimentazione sotto tutti gli aspetti, compreso quello psicologico», spiega la dottoressa Lucilla Titta, ricercatrice all’Istituto europeo di oncologia (Ieo). «Si vuole infatti soddisfare anche l’esigenza di preparare piatti sì salutisti, ma senza rinunciare al gusto».
Lanciata on line lo scorso 28 ottobre 2019, la Food bank in oncology è stata creata dalla fondazione Tera per l’adroterapia oncologica, con il supporto della fondazione Allianz Umana Mente, ed è costantemente aggiornata dal team scientifico dell’Istituto dei tumori di Milano, dello Ieo e dell’Associazione italiana oncologia medica.
I cibi che fanno da scudo
«Seguire una corretta alimentazione è essenziale non solo nella cosiddetta prevenzione terziaria, mirata ad allontanare il rischio di metastasi e recidive, ma anche per neutralizzare gli effetti tossici dei farmaci chemioterapici e della radioterapia nei pazienti in corso di trattamento», spiega il dottor Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano.
«Bere tanta acqua, puntare su alimenti detox, come la frutta e la verdura fresca e, per contro, ridurre il consumo di carni conservate e farine molto raffinate può infatti aiutare a contenere gli effetti avversi delle terapie oncologiche e a ristabilirsi in fretta».
Di facile consultazione, il portale è suddiviso in quattro macrosezioni: l’alimentazione per il malato, le schede dei cibi (analizzati sotto il profilo nutrizionale), le ricette e lo stile di vita. «Perché la prevenzione terziaria non si ferma a tavola», rammenta Apolone. «Mantenere il peso forma, combattere la sedentarietà e, soprattutto, non fumare sono i punti-chiave per riuscire a sconfiggere il cancro».
No all’alcol
Non è vero che bere una modica quantità di vino ai pasti è ininfluente sulla salute o, addirittura, fa bene. «Le donne che hanno avuto un tumore al seno dovrebbero astenersi da tutte le bevande alcoliche», avverte Lucilla Titta, biologa nutrizionista.
«Le raccomandazioni del Wcrf (World cancer research fund international) stilate nel 2018 dopo aver analizzato decine di studi sul rapporto tra alcol e carcinoma mammario, parlano chiaro: l’alcol aumenta il rischio di recidive e metastasi». Ha, infatti, un effetto citotossico (cioè è un veleno per le cellule). Inoltre, viene convertito in acetaldeide, una sostanza che può indurre mutazioni del DNA favorevoli alla diffusione del cancro.
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Articolo pubblicato sul n. 48 di Starbene in edicola dal 12 novembre 2019