"La situazione è tuttora a rischio e la pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che aumentare il pericolo per le donne rinchiuse in casa per il lockdown. Io resto a casa, lo slogan che ha scandito quelle giornate non è stato uguale per tutti ma ha costretto molte vittime di violenza domestica a convivere con i loro aguzzini". Citiamo direttamente da Ferite a morte (Rizzoli) di Serena Dandini, quest'anno in una nuova edizione (la prima era di circa 10 anni fa) con dati aggiornati, un libro-denuncia che immagina il racconto-monologo delle vittime di femminicidio, come se potessero parlare in prima persona. Un libro necessario, che ricordiamo in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata ogni anno il 25 novembre, nata per volere dell’ONU nel 1999.
Il dramma, purtroppo, continua, dicevamo. Serve aiuto, ne serve ancora tanto. L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) sottolinea come la violenza sulle donne sia un fenomeno di difficile
misurazione, perché in larga parte sommerso. Occorre denunciare, farsi sentire, essere "visibili". Tra le numerose inziative dedicate a chi subisce violenza di ogni genere c'è quella dell'associazione no profit Mama Chat, che dal 2017 offre assistenza psicologica alle vittime di violenza e che, recentemente, ha registrato un aumento del 24% di richieste d’aiuto. Lo sportello è online da lunedì a sabato. Per consultare gli orari di disponibilità delle psicologhe volontarie basta andare sul sito e seguire le istruzioni per avviare la chat, che funziona in modo anonimo e sicuro, non è richiesto alcun dato personale e il servizio è completamente gratuito.
La campagna sociale del 2022: #LaMiaStoriaInvisibile
Sulla piattaforma di MamaChat c'è anche la sezione #LaMiaStoriaInvisibile il cuore della campagna sociale di quest'anno, fatta di testimonianze di donne “invisibili” (nella foto di apertura le attrici le attrici Cecilia Dazzi e Irene Ferri e la giornalista Rai Monica Giandotti, che danno voce all'iniziativa e sono interpreti delle drammatiche storie personali di alcune donne seguite da
Mama Chat).
L'invito è condividere il proprio vissuto, per diventare visibili, per creare un luogo d’incontro virtuale dove trovare coraggio e voltare pagina, ma anche per realizzare un archivio online di testimonianze di chi è sopravvissuta o vissuta nella violenza e aiutare a invertire la curva dei femminicidi. Le storie sono già moltissime e sono presenti, lo ripetiamo, in modo assolutamente anonimo, importanti per uscire dal silenzio e richiamare l’attenzione di istituzioni, media e società sul tema della violenza di genere in ogni sua forma.