di Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers
Da metà ottobre ha iniziato a diffondersi di nuovo il messaggio allarmista secondo cui la famigerata cimice asiatica (Halyomorpha halys), osservata per la prima volta in Italia nel 2012, sarebbe in grado di causare punture dolorose.
Questa volta l’allarme è stato rilanciato sia tramite vari articoli ri-pubblicati su portali di disinformazione e anche grazie a un messaggio vocale divenuto virale su Whatsapp.
In realtà, la cimice asiatica è infestante e nociva per le colture, ma è del tutto innocua per l’essere umano. Le amministrazioni di numerosissimi comuni italiani hanno pubblicato puntuali linee guida per conoscere e difendere le proprie colture dalla cimice “aliena”, ma ricordano anche come non possa definirsi in alcun modo pericolosa per noi.
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Articolo pubblicato sul n. 47 di Starbene in edicola dal 6 novembre 2018